Un vero e proprio esodo. Quello che è in corso a Gaza si può definire solo così. Molte migliaia di persone hanno lasciato le proprie abitazioni a Gaza City per dirigersi verso il Sud, dopo l’avvertimento dell’esercito israeliano. Il nord della Striscia diventerà, stando agli annunci, una zona destinata alle operazioni militari.
Intere famiglie hanno iniziato una marcia di almeno 10 chilometri. Tante persone, non avendo mezzi di trasporto a disposizione, stanno procedendo a piedi. Nella zona di pericolo resteranno medici e pazienti, non avendo possibilità di muoversi senza le ambulanze o altre possibilità di ricovero per i malati più gravi.
L’esodo da Gaza
Non è bastato l’invito di Hamas alla popolazione, chiedendo di non spostarsi perché l’annuncio israeliano sarebbe solo “propaganda”. Intanto l’Onu ha chiesto di revocare l’ordine di evacuazione. La marcia da Gaza, invece, prosegue con le famiglie in fuga in attesa di pesanti attacchi israeliani.
Israele-Hamas, le operazioni sul campo
Non si accenna a placare intanto lo scontro militare. Hamas ha comunicato di aver lanciato almeno 150 razzi su Ashkelon, nel sud di Israele. Da parte israeliana sono arrivati pesanti bombardamenti sulla Striscia di Gaza durante la notte: sono stati colpiti, stando agli annunci dell’Aeronautica, 750 obiettivi militari, tra cui alcuni tunnel sotterranei di Hamas. Israele ha sganciato 6mila bombe in sei giorni, colpendo oltre 3.600 obiettivi.