Un fiasco difficilmente immaginabile. Anche perché, a quanto pare, neanche la curiosità della prima puntata è servita a far fare una bella figura ad Avanti popolo, il programma di Rai3 che sostituisce Bianca Berlinguer dopo il suo passaggio a Rete4 con È sempre Cartabianca. Parliamo, dopotutto, della vera – e forse unica – novità partorita dalla Direzione Approfondimenti oggi guidata da Paolo Corsini. Il risultato, come detto, è stato un fiasco. Nunzia De Girolamo, dopo la brillante (ma certamente più agile) conduzione de La Vita in diretta Estate, martedì sera ha ottenuto solo il 3.6% con 574.000 spettatori, doppiata da Francesca Fagnani con Belve e i suoi 1.235.000 con il 7.7%, triplicata in percentuale da Veronica Gentili con Le Iene e i suoi 1.158.000 affezionati con il 9.3% di share, battuta dalla stessa Bianca Berlinguer, che si è assestata al 6.5% con 869.000 teste e, in ultima analisi, doppiata anche quin e staccata ampiamente da Giovanni Floris con diMartedì e i suoi 1.274.000 spettatori pari all’8.1%.
Il format di Rai 3 “Avanti Popolo” fa un deludente 3,4% di share perdendo la sfida con tutti i competitor
Il problema, al di là dei numeri, è secondo molti proprio il format. In altre parole, non hanno convinto alcune decisioni editoriali. Una su tutte? La decisione di partire (e poi continuare per ben mezz’ora) con un’intervista a Francesco Boccia, capogruppo del Pd al Senato e numero due della segretaria dem Elly Schlein. E soprattutto marito della stessa De Girolamo. Insomma, l’intervista formato tinello non ha pagato. Probabilmente conduttrice e autori pensavano che giocando un po’ sul gusto morboso degli italiani la scelta avrebbe fatto fare un balzo in avanti allo share. E invece nulla. Probabilmente i telespettatori avrebbero preferito più servizi e, soprattutto, un confronto tra ospiti e pubblico più autrevole e meno “caciarone” (com’è stato in alcuni momenti). Il tema non è di poco conto. Non fosse altro per i costi del programma.
Il budget messo a disposizione per il programma condotto da Nunzia De Girolamo è di circa 200mila euro a puntata
Com’è ormai di dominio pubblico, infatti, sebbene per anni gli esponenti di Fratelli d’Italia abbiano criticato la gestione dissennata di Viale Mazzini, ora a svenarsi aprendo alle produzioni esterne è proprio la nuova direzione. Secondo notizie di cronaca il budget messo a disposizione per ogni puntata è pari a circa 200mila euro, che per tutta la stagione (32 puntate) fanno 6,4 milioni. Una cifra considerevole per un programma d’informazione, realizzato in appalto esterno parziale con la società di produzione Fremantle. Cartabianca, per dire, costava sugli 80mila. Un disastro dietro l’altro, dunque, per mamma Rai. Considerando, peraltro, che lo stesso programma della De Girolamo non era partito sotto i migliori auspici visti i continui e reiterati rinvii di messa in onda che ha messo in difficoltà anche altri programmi.
La Rai non chiuderà il Mercante in Fiera di Insegno. Giletti torna dal prossimo anno
Intanto, dopo gli ascolti flop di Pino Insegno col suo Mercante in Fiera (che viaggia tra l’1 e il 2% di share), l’Ad Rai Roberto Sergio ha annunciato che il programma non sarà chiuso. Oltre al ritorno in Rai di Massimo Giletti dal prossimo anno con un passaggio sul caso Fedez: “Nojn è un epurato, avrà spazio in Rai anche in futuro”.