Sono rientrati in Italia i primi 200 italiani bloccati in Israele. Due aerei militari sono atterrati a Pratica di Mare, come annunciato dal ministro degli Esteri, Antonio Tajani. Considerando l’incertezza sulla programmazione dei voli commerciali, con le cancellazioni in aumento, si è quindi deciso di procedere con altre soluzioni, come quelle di altri voli commerciali e soprattutto militari.
Tra il 10 e l’11 ottobre ci saranno quattro voli: due con il vettore commerciale Neos, a tariffe calmierate, e due coordinati dall’Unità di crisi della Farnesina in collaborazione con il ministro della Difesa. Così rientreranno gruppi numerosi di italiani che si trovano nelle zone a rischio, tra cui molti pellegrini. Si prevedono anche altri due voli militari.
Italiani rientrati da Israele, i voli per tornare
I primi due voli, con 200 italiani, sono quindi partiti. Ma raggiungere l’aeroporto Ben Gurion di Tel Aviv non è semplice e anche quando si arriva, tra diverse complicazioni, la partenza verso l’Italia è tutt’altro che scontata, con decine di voli cancellati.
Il bilancio delle vittime
Il numero di palestinesi uccisi dalla forze israeliane a Gaza è salita a quota 704: tra di loro ci sono anche 143 bambini e 105 donne. I feriti sono circa 4mila. Le sirene di allarme continuano a suonare, dopo qualche ora di pausa, nel sud di Israele, a ridosso della Striscia di Gaza. Nella notte circa 200 obiettivi sono stati colpiti dall’aviazione israeliana nella zona. L’esercito israeliano ha invitato i palestinesi a lasciare Gaza per andare in Egitto. Dall’altra parte il bilancio dei morti causati dall’attacco di Hamas è salito intorno ai 900. Da sabato sono 124 i soldati e 37 gli agenti di polizia israeliani uccisi negli scontri.