Persa una battaglia, ma non la guerra, il presidente di Confindustria Carlo Bonomi, ha messo da parte per ora il sogno di ascendere alla presidenza dell’Università Luiss, causa il fastidioso contrattempo della carenza del titolo richiesto dall’ambita carica: la laurea.
Università Luiss, altro che new entry
Ma intanto ha mosso le pedine sulla scacchiera del Cda del prestigioso ateneo romano. Piazzando, durante l’assemblea di ieri mattina della ALuiss – l’associazione controllata da Confindustria, che ne detiene la maggioranza, e a sua volta promotrice dell’Università – alla presidenza un manager del calibro di Luigi Gubitosi (ex Rai ed ex Telecom, solo per citare un paio di note curriculari) e riservando una poltrona all’intramontabile Giuliano Amato.
Insomma, un passo indietro, ma non la resa. Perché Bonomi non ha escluso affatto l’idea di impugnare la norma che impedisce ai non laureati di presiedere un ateneo privato.
Completano il nuovo Cda, l’ex presidente e oggi giornalista Rai, Monica Maggioni, l’ex capo di gabinetto del ministro dell’Economia Tria (nel Conte I), Luigi Carbone, l’ex sottosegretario alla Giustizia (governo Monti), Andrea Zoppini, il nipote del presidente della Repubblica in carica, Antonino Mattarella, e il vicepresidente dell’Ispi Paolo Magri.
Come previsto dallo statuto, infine, entrano in Cda, in rappresentanza della ALuiss, anche il presidente e il vicepresidente dell’associazione, Vito Grassi e Barbara Beltrame, entrambi anche vice presidenti di Confindustria.