Marco Zonetti, sempre curioso e vigile, ha notato che sui social la presidente del Consiglio Giorgia Meloni “vanta una marea sconfinata di follower indiani, bengalesi, indonesiani, mediorientali, ma anche sudamericani e in generale extracomunitari. Una quantità di seguaci stranieri tale da surclassare quasi quelli italiani”.
Sui social la premier Meloni vanta una marea sconfinata di follower indiani, bengalesi, indonesiani e mediorientali
A differenza di quello che potrebbe pensare qualche elettore ottimista, siffatta platea non appare essere frutto di una enorme riconoscibilità internazionale di Meloni (che anche ieri ripeteva di “non essere isolata in Europa”): sono in molti, come scrive Zonetti, a trovare un filino sospetta – sulle pagine social dell’inquilina di Palazzo Chigi – la massiccia presenza di profili stranieri, molti dei quali con pochissimi o addirittura zero follower, e perlopiù blindati o visibilmente fake.
“Tanto che molto spesso – spiega Zonetti – sotto i post della presidente del Consiglio, al profluvio di messaggi di utenti extracomunitari, si alternano quelli ironici dei commentatori italiani che sospettano si tratti di bot. Ovvero di profili social ai quali corrisponde un nome, una foto profilo, spesso perfino una mini biografia, ma che di fatto sono fittizi e manovrati da software e programmi che li fanno interagire con gli utenti reali”.
I bot indiani o bengalesi sono profili finti che servono alla presidente del Consiglio per rendere popolare qualsiasi dichiarazione. Si trova per esempio tale Abdullah Qamar che lascia qualche commento in inglese, per poi sentenziare in perfetto italiano: “Giorgia, sei la miglior premier di sempre!”. Qualcuno sospetta che sia Giambruno in incognito, altri temono che in Bangladesh le notizie arrivino parecchio distorte. Come piacerebbe a Giorgia.