L'Editoriale

Nei partiti una giostra indecente

L’attrazione fatale dei perdenti. Dev’esserci anche questo dietro le campagne acquisti di parlamentari, consiglieri regionali e altre sotto-caste politiche lanciate dai partiti più malmessi.

Nei partiti una giostra indecente

L’attrazione fatale dei perdenti. Dev’esserci anche questo dietro le campagne acquisti di parlamentari, consiglieri regionali e altre sotto-caste politiche lanciate dai partiti più malmessi. Prendiamo Forza Italia, che dopo la morte del padrone Berlusconi è destinata a disperdersi, a meno dell’improbabile apparizione di un leader che oggi non si vede, anche nella famiglia del fondatore.

Eppure da qualche mese il facente funzione Tajani annuncia l’ingresso di eletti nelle Regioni, con una buona percentuale di ex 5S al secondo mandato, e dunque non più ricandidabili dal Movimento. E che dire della senatrice Musolino, che ieri ha mollato il golden boy delle preferenze al Sud, Cateno De Luca, per andarsene con Renzi, che tutti i sondaggi danno senza speranza nella corsa alle prossime elezioni europee? Una situazione così disperata da spingere il senatore di Riad a tentare di ricucire con Calenda, dopo mesi di insulti.

L’idea, insomma, è di rifare lo stesso giochetto che ha permesso a Italia Viva e Azione di rientrare in Parlamento, unendo due forze che non si sopportano, perché diversamente sarebbero sparite entrambe. L’addio della sua parlamentare è però un doppio schiaffo per De Luca, che paga per essersi fidato di Renzi quando ormai tutto il mondo sa che di che pasta è fatto, tentando di farci un’alleanza per le Europee. Mentre De Luca sognava nuovi seggi, Renzi gliene ha fregato uno sul serio. Così può consolarsi dell’ex fedelissimo Rosato che l’ha lasciato. E la giostra di questi truffatori dei loro elettori continua.