Il nostro giornale è stato il primo ad anticipare la notizia: da pochi mesi Franco Gabrielli ha scelto la strada della pensione anticipata. Ma già allora in molti erano a scommettere che non se ne sarebbe stato per molto a spasso, avendo mani libere e un curriculum più che qualificato. Dal primo luglio il prefetto di carriera Gabrielli ha lasciato il Viminale dove è stato per mesi tenuto in ammollo dopo la fine dell’esperienza al fianco di Mario Draghi come potente sottosegretario alla presidenza del consiglio con delega ai servizi.
L’ex capo degli 007 Franco Gabrielli abbandona il governo. E va a collaborare con Palazzo Marino
Ed eccolo ora il nuovo incarico: “delegato del sindaco per la sicurezza e la coesione sociale”. Non sostituirà i due assessori competenti (Marco Granelli, sicurezza e polizia locale, e Lamberto Bertolé, welfare), ma li affiancherà, forte del suo curriculum (è stato anche ai vertici del Sisde, della Polizia e a capo della Protezione civile), anche se l’interessato ha detto che il curriculum non conta nulla di fronte a nuove sfide. Lo ha annunciato direttamente il sindaco Beppe Sala, rivelando che ci stava pensando già da prima delle vacanze.
“Alcune tematiche sono universali, appartengono a tante grandi città del mondo. Una di queste è il fatto che si stiano accumulando tensioni”, ha detto Sala: “A volte le attribuiamo ai postumi del covid, ai ragazzi agitati perché sono stati chiusi per due anni, ed è vero, oppure a un’ingiustizia sociale obiettivamente in crescita. Resta il fatto che c’è una questione di disagio e di sicurezza che i cittadini sentono”. Il sindaco ha citato la festa del liceo Leonardo da Vinci, la scuola frequentata da uno dei figli della compagna: “Anche una festa studentesca si trasforma in un’occasione per mettere a rischio la collettività. Il mondo va così, la società sobbolle”.
Nella conferenza di presentazione ovviamente a prendere la parola è stato anche direttamente Gabrielli che, oltre a specificare che Milano non è assolutamente “Gotham City”, ha posto immediatamente una questione di ordine nazionale: per Gabrielli occorre mettere mano al più presto alla legge quadro sulle polizie locali, che oggi in tutta Italia impiegano più di 50mila agenti. “Quasi come la guardia di finanza”. Un altro punto importante: mettere a disposizione delle polizie locali i database delle forze dell’ordine. “È una collaborazione anche a vantaggio delle forze di polizia”.
L’esecutivo aveva previsto per l’ex prefetto, già capo della Protezione civile e prima ancora della Polizia, una ricollocazione al Viminale
Vedremo quest’appello come verrà recepito perché non è un mistero che il prefetto non sia particolarmente amato a Palazzo Chigi e dintorni, tanto che qualcuno aveva fatto circolare la voce di un intervento quirinalizio: una chiamata provvidenziale nello staff di Sergio Mattarella onde metterlo al riparo rispetto a un possibile (e punitivo) reimpiego ministeriale. Una suggestione che però non ha trovato conferma: per lui invece era stata prevista una ricollocazione in ruolo al Viminale praticamente senza incarico. La ragione? Tante le voci.
Secondo alcuni, Gabrielli avrebbe pagato pegno per il legame con Draghi e col Pd, rango Paolo Gentiloni, Romano Prodi e Enrico Letta di cui è amico personale come pure eccellenti sono i rapporti con Gianni Letta. E qualcuno, non certo disinteressatamente, ricorda che all’inizio degli anni ’80 Gabrielli era tra i più promettenti giovani democristiani.