Si fa presto a dire che TeleMeloni è un’invenzione di qualche giornalista prezzolato o una sparata da parte delle opposizioni in cerca di visibilità. Peccato che poi quando si vanno ad analizzare i dati sul pluralismo nei telegiornali, sia pubblici che privati, diffusi da Agcom, allora si scopre che le cose stanno proprio così e che il Centrodestra domina con largo distacco rispetto al Centrosinistra nel piccolo schermo.
Stando agli ultimi dati disponibili, ossia al report dell’Authority denominato ‘Il pluralismo politico-istituzionale in televisione nel periodo compreso tra il primo e il 31 agosto 2023’ pubblicato il 13 settembre scorso, e guardando alla sola Rai – ossia al Tg1, Tg2, Tg3 e Rai news 24, emerge con chiarezza che il partito più ‘telegenico’ è Fratelli d’Italia che risulta primo per minutaggio in tutte e tre le reti tradizionali mentre si piazza al secondo posto – ex aequo con M5S -, superato soltanto dal Partito democratico, nella rete all news.
Il monopolio
Per comprendere l’entità del dominio della maggioranza in televisione bisogna partire guardando al servizio pubblico e in particolare alla rete ammiraglia, Rai1. Qui il Tg1, nel periodo oggetto dell’analisi, ha premiato Fratelli d’Italia che ha totalizzato il 13,61 per cento del tempo complessivo dedicato ai partiti e alle istituzioni, pari a 22 minuti.
Al secondo posto c’è il Partito democratico con il 12,19 per cento, ossia 19 minuti, e al terzo il Movimento 5 Stelle con l’11,59 per cento che corrisponde a 18 minuti. Sostanzialmente appaiate Forza Italia e Lega, con gli azzurri che per appena due secondi scavalcano gli alleati totalizzando l’8,44 per cento, per complessivi 13 minuti, a fronte dell’8,42 per cento dei salviniani che equivale 13 minuti. Per effetto di questi numeri, a cui vanno aggiunti quelli dei partiti minori, emerge che il Centrodestra unito arriva al 33 per cento del tempo mentre le opposizioni arrivano al 37.
Ma questo dato non è esaustivo perché non tiene conto del tempo riservato alle Istituzioni che, come noto, sono largamente in mano al Centrodestra. Il tempo riservato dal Tg1 a Giorgia Meloni nella sua qualità di Presidente del Consiglio è pari al 3 per centro, ossia 5 minuti, a cui si aggiunge un ulteriore 19 per centro – pari a oltre 32 minuti – totalizzato dal Governo, dai ministri e dai sottosegretari. Alla luce del dato relativo alle Istituzioni, la quota riferibile al Centrodestra balza al 57 per cento del totale. Al Tg2 la storia non è molto diversa con i meloniani che occupano il 16,71 per cento del tempo, il Pd con il 16,54 per cento, poi M5S con l’11,66 per cento, quindi la Lega con l’11,63 per cento e al quinto posto Forza Italia con l’8,39 per cento.
Nel Tg2 il Presidente del Consiglio sfiora il 4 per cento del tempo a schermo, il Governo, i ministri e i sottosegretari il 15 per cento. Ne consegue che sul secondo canale di viale Mazzini il Centrodestra unito arriva al 38,21 per cento mentre contando anche i soggetti istituzionali balza al 58,07 per cento. Staccate le opposizioni che si fermano soltanto al 35,42 per cento.
Dominio assoluto
Un dominio che si conferma anche a Rai3, storicamente legato alle opposizioni, dove il partito di Meloni strappa un roboante 14,49 per cento, il Pd di Elly Schlein si ferma al 13,42 per cento, la Lega di Matteo Salvini strappa l’11,31 per cento, Il Movimento 5 Stelle guidato da Giuseppe Conte si ferma al 9,94 per cento mentre gli azzurri di Antonio Tajani si fermano al 5,25 per cento. Anche qui è ampio lo spazio per le Istituzioni con la premier che strappa un ulteriore 2,72 per cento e il resto dell’esecutivo che porta a casa un ulteriore 18,01 per cento.
La maggioranza al Tg3 si ferma al 32,25 per cento, quota che sale al 52,98 per cento contando i ruoli istituzionali, mentre a minoranza si ferma al 32,16 per cento. A discostarsi da questi valori è soltanto Rai news 24 dove, guardando ai partiti, spicca il primo posto del Pd con il 13,24 per cento, seguito da Fdi al 10,14, M5S al 9,09 per cento, la Lega al 5,44 per cento e Fi all’5,04 per cento. Al Presidente del Consiglio viene dedicato il 3,78 per cento del tempo mentre al resto dell’Esecutivo il 31,96 per cento.
Quindi, per ricapitolare, nella rete all news di viale Mazzini il Centrodestra strappa il 21,99 per cento, quota che sale al 57,73 per cento contando i ruoli istituzionali, a fronte del 29,57 per cento finito alle opposizioni. Tirando le somme e guardando a tutte le reti Rai, le opposizioni si aggiudicano poco più di un minuto su tre di programmazione mentre la maggioranza, tenuto conto del minutaggio riservato ai suoi esponenti nella qualità di vertici istituzionali, poco meno di due minuti ogni tre.
Presenza costante
Dominio del Centrodestra che, senza alcuna sorpresa, si conferma anche sulle reti private. Guardando al gruppo Mediaset, è sempre la coalizione che guida il Paese ad avere la meglio sugli avversari anche se il primo partito per minutaggio risulta sempre il Pd. Guardando alla rete ammiraglia e quindi al Tg5, il Pd è in testa con il 16 per cento, seguito da Fi con il 9, FdI con l’8 poi M5S con il 5 e la Lega con il 4 per cento.
Quindi il Centrosinistra arriva al 24 per cento mentre il Centrodestra si aggiudica il 22 per cento a cui va aggiunto il 6 per cento della premier e il 33 accordato ai ministri che portano il valore complessivo della coalizione al 63 per cento. A Studio aperto si conferma primo partito il Pd con il 19 per cento, seguito da M5S con il 10, poi a cascata Fi con il 6, la Lega con il 4 e FdI con il 2 per cento.
Alla premier spetta il 6 per cento mentre ai ministri il 29,21 e quindi ne consegue che il Centrodestra si ferma al 16,93 per cento, quota che sale al 52,17 considerando i ruoli istituzionali, mentre le opposizioni si devono accontentare del 33,2 per cento.
Pd che resta in testa anche nel Tg4 dove capitalizza il 19 per cento, seguito da Fi con il 15, dalla Lega con l’11, poi M5S con il 10 e FdI che si ferma al 9. Premier che anche qui strappa il 3 per cento a cui si aggiunge il 13 per cento degli altri esponenti del governo. Ne consegue che nel Tg4 le opposizioni ottengono il 33,91 per cento, il Centrodestra il 36,62 quota che considerando i ruoli istituzionali sale al 52,63.