Sei anni fa, reduce dalla sconfitta nella corsa per diventare sindaco di Latina, aveva perso anche la battaglia per impedire che il parco fino allora dedicato Arnaldo Mussolini fosse rintitolato alla memoria di Falcone e Borsellino. Ma adesso Nicola Calandrini di Fratelli d’Italia pensa in grande con un progetto che sa di rivincita e di riscatto per sé e pure per la storia patria: diventato senatore grazie alla vittoria debordante delle centrodestra a guida meloniana, ha appena avuto la soddisfazione di veder immediatamente calendarizzato e discusso a Palazzo Madama il suo disegno di legge che prevede lo stanziamento di un fiume di denaro per celebrare degnamente i fasti della fu Littoria, la città nuova insieme simbolo e spirito del fascismo.
Al Senato corre spedito il ddl di Calandrini per le celebrazioni del centenario di Latina. Eppure la ricorrenza cade nel 2032
Non celebrazioni qualsiasi, ma da festa grande visto il largo anticipo. Il centenario della città inaugurata tra file di folla dal Duce in persona, ricorrerà infatti solo a dicembre del 1932: Calandrini propone che lo Stato finanzi l’operazione memoria a partire dall’anno in corso, massimo dal 2024, oliando la macchina dei festeggiamenti con un milione di euro all’anno di qui fino al 2033.
“La genesi e lo sviluppo della città e del territorio di Latina hanno caratterizzato un brano significativo della storia italiana del ‘900. La fondazione di Littoria completava l’opera di bonifica integrale dell’agro pontino, impresa storica: dal 1926 al 1935 furono bonificati 137mila ettari, impiegate 18.548.000 giornate-operaio, con il lavoro di 50mila persone provenienti da tutta Italia, in particolare dalle regioni del Veneto e dell’Emilia-Romagna; edificate 3.040 case coloniche, realizzati 16.165 chilometri di canali e 1.360 chilometri di strade”, spiega il senatore nel progetto di legge che punta a valorizzare la memoria con museo dedicato.
Ma non solo: promuovere la cultura preservata degli archivi ma anche la “cultura mostrata” attraverso eventi di valorizzazione del patrimonio architettonico e storico artistico della città in connessione con le altre città del ‘900 dell’agro pontino. E oltre. Perché Latina/Littoria è città dell’accoglienza e dell’integrazione se non dei nuovi migranti certamente lo fu degli esuli italiani provenienti dalla Venezia Giulia, dal Quarnaro e dalla Dalmazia (1945-1947), ma anche i rifugiati politici scappati dal comunismo da cortina di ferro accolti in città sino al 1991 oltre che gli espulsi italiani dall’Algeria e dall’Egitto (1956), dalla Tunisia (1964) e dalla Libia (1970).
Una Fondazione con 200mila euro di dotazione iniziale potrà raccogliere fondi pubblici e privati. Un affare per il capoluogo pontino
“Lo Stato – si legge nel disegno di legge -, nell’ambito delle finalità di salvaguardia e di promozione del proprio patrimonio storico, culturale, architettonico e sociale, celebra, in occasione del centesimo anno di fondazione, il comune di Latina, come luogo unico nella storia dell’architettura italiana del XX secolo, delle bonifiche, della redenzione della terra, dell’accoglienza, del dialogo interculturale e della riflessione storica, sia a livello nazionale che internazionale”. Il che vuol dire festival, borse di studio, restauri ma soprattutto marketing territoriale teso a rendere più attraente l’offerta turistica.
Il compito di coordinare le iniziative e di monitorarne lo svolgimento è assegnato ad un apposito Comitato nazionale, presieduto dal Presidente del Consiglio. Ma i giochi si faranno a livello locale, specie per quel che riguarda la gestione dei fondi. Per le celebrazioni è previsto un contributo straordinario in favore del comitato promotore di cui fanno parte anche comune e regione Lazio pari ad un milione di euro per ciascuno dei dieci anni successivi: sede principale a Latina ma si potranno aprire anche uffici in altre città della provincia pontina. Prevista inoltre anche l’istituzione della Fondazione “Latina 2032” il cui patrimonio potrà essere progressivamente incrementato dallo Stato e dai privati, ma per cui è intanto già previsto un contributo pubblico di 200.000 euro.