Cos’è e come funziona la giustizia riparativa: applicata per la prima volta a Davide Fontana

Cos’è e come funziona la giustizia riparativa: la misura dovrebbe essere applicata nel caso di Davide Fontana.

Cos’è e come funziona la giustizia riparativa: applicata per la prima volta a Davide Fontana

Cos’è e come funziona la giustizia riparativa: la misura non è mai stata ancora applicata ed è stata proposta e sviluppata nella riforma Cartabia. Per la prima volta dovrebbe essere applicata nel processo che vede imputato Davide Fontana.

Cos’è e come funziona la giustizia riparativa

La giustizia riparativa è una misura introdotta dalla riforma Cartabia che permette un percorso psicologico per cercare di riparare, davanti agli occhi della società, quanto commesso. Questo procedimento permette non di sostituire la pena ma di complementare con una misura che possa permettere al soggetto di riparare simbolicamente(con delle scuse) o materialmente con le persone vicine alla vittima.

Viene prevista, sempre dalla legge, una terza figura che funge da mediatore tra le parti. La finalità è anche quella di accorciare il processo con la piena accettazione del soggetto del reato commesso. “Attraverso i programmi di giustizia riparativa non si ripara dunque il danno, ma si progettano (preferibilmente in spazi nuovamente aperti alla relazione diretta fra le parti) azioni consapevoli e responsabili verso l’altro, che possano ridare significato, laddove possibile, ai legami fiduciari fra le persone”, si legge nel testo. Si mette in atto “qualsiasi procedimento che permette alla vittima e all’autore del reato di partecipare attivamente, se vi acconsentono liberamente, alla risoluzione delle questioni risultanti dal reato con l’aiuto di un terzo imparziale”.

Applicata per la prima volta a Davide Fontana

Questa misura è stata proposta ed accettata per la prima volta dal Tribunale nel caso di Davide Fontana. Il food blogger uccise nel gennaio 2022 la 29enne Carol Maltesi colpendola a martellate e sgozzandola. Sezionò il cadavere per gettarlo poi in un burrone.  La famiglia di Carol, tramite i legali, ha fatto sapere a Il Giorno di non voler in alcun modo contatti con Fontana. “Non lo incontreremo mai”, hanno dichiarato i familiari della vittima di Fontana.