Per la serie “meglio gli slogan facili che i problemi difficili”, ieri il ministro Pichetto Fratin si è adeguato magistralmente allo stile contaballe del governo, rispondendo alla fame di energia delle nostre imprese con la ricetta del nucleare. Ovviamente, il titolare dell’Ambiente non ha detto una parola su dove finiranno le nuove scorie inquinanti, visto che non sappiamo ancora dove sistemare quelle delle centrali chiuse più di trent’anni fa.
Perciò è ricorso al classico trucchetto per venir fuori dalle strade senza uscita: vaneggiare di atomo pulito, impianti di nuova generazione e ciminiere da cui escono i fiori, tanto poi ci pensa Rete4 a far credere agli italiani che tutto questo esista davvero. Nessun riguardo neppure per i due referendum con cui abbiamo messo in sicurezza il Paese scegliendo di non produrre elettricità da questa fonte, come tutt’oggi si pronuncerebbero gli abitanti di Cernobyl, Fukushima e delle città che le circondano per centinaia di chilometri.
Le nuove tecnologie sono sicurissime e quegli incidenti per Pichetto Fratin – all’unisono con Salvini e le lobby del nucleare – non capiteranno più. A patto di scovare queste meraviglie della scienza, che al di là di tante chiacchiere sono solo fantasia. Al punto che in Germania, pur con la pressione eccezionale dell’industria siderurgica, cioè la più energivora tra tutte, stanno dismettendo le loro centrali atomiche. Ma i tedeschi che ne sanno dei segreti industriali che conosciamo solo noi? Mica è da tutti avere un ministro con la capoccia di Pichetto Fratin.