A Roma nord, tra la via Salaria e la via Flaminia, tra i quartieri di Prima Porta e Castel Giubileo, in un’area di 137 ettari, sull’ansa del Tevere, potrebbe sorgere un nuovo quartiere. La proposta di progetto da quasi 500 milioni di euro – simile a quello già presentato nel 2019 all’ex prima cittadina Virginia Raggi – starebbe per arrivare tra le mani di Roberto Gualtieri, come anticipato da Roma Today.
L’area di 137 ettari prevista a Roma nord sull’ansa del Tevere. Nella Capitale il consumo di suolo è sempre più fuori controllo
In cosa consisterebbe il progetto? Da quanto si apprende il nuovo quartiere ospiterebbe abitazioni, hotel a 4 stelle con oltre duecento camere, un centro commerciale, uno studentato per 400 persone, una clinica per lo sport, oltre a bar, ristoranti, locali, negozi. E poi il parco del Tevere nord: 90 ettari in totale, 30 dei quali da cedere in uso gratuito alla polisportiva Lazio, a cui sarebbero affidate anche una piscina olimpionica, un palazzetto dello sport, una pista di atletica e campi da tennis, basket e padel.
A conclusione, una drop zone per il paracadutismo. “In merito al dossier che riguarda il progetto della cittadella dello sport a Roma Nord che prevede di destinare ‘a uso gratuito’ decine di ettari alla Polisportiva Lazio, con annesso il nuovo quartiere che dovrebbe sorgere sull’ansa del Tevere”, commenta il consigliere capitolino del Movimento 5 Stelle, Paolo Ferrara, raggiunto da La Notizia, “vigileremo affinché le opere pubbliche siano veramente utili e sufficienti alla città”.
Il progetto promette di realizzare una serie di infrastrutture fondamentali per il miglioramento dell’assetto urbanistico del quadrante di Roma nord, il tutto in chiave green, come ha spiegato a Roma Today l’architetto Francesco Bellini della PEI Engineering, l’azienda che si è occupata del progetto: “In un momento di grande crisi energetica e di necessità di contenere i consumi, l’obiettivo è quello di realizzare un quartiere di architettura sostenibile con edifici a bilancio energetico vicino allo zero, con tecnologie all’avanguardia per il risparmio energetico e l’utilizzo di fonti alternative”.
Il progetto punta a realizzare 120 appartamenti, un parco di 90 ettari e un hotel di lusso
Si parla di ristrutturare la stazione La Celsa, di realizzare un parcheggio di scambio da 4mila posti, di sdoppiare una parte di via Tiberina, oltre a costruire una grande rotatoria e un ponte per collegare la via Tiberina al Raccordo anulare. Ma non solo: da progetto sarebbe prevista la riqualificazione dell’ingresso dalla via Tiberina al Cimitero Flaminio, la ristrutturazione dell’ex Dazio di Prima Porta e la realizzazione di uno spazio attrezzato per il mercato. “Per quanto concerne la parte residenziale”, ha detto Ferrara a La Notizia, “faremo in modo che rientri tutto nell’housing sociale e che gli appartamenti vadano alle famiglie utilmente collocate in graduatoria e veramente bisognose di una casa; tutto ciò”, prosegue il consigliere pentastellato, “ovviamente dovrà andare sul mercato a prezzi calmierati”.
Come spiegato ancora da Roma Today, nel programma urbanistico è previsto che 120 appartamenti siano ceduti all’amministrazione di Roma Capitale con l’obiettivo di ospitare tutte quelle famiglie che al momento vivono nella borgata di Prima Porta, in un’area a forte rischio idrico. “Faremo in modo”, commenta ancora Ferrara, “che non verrà mai autorizzata alcuna colata indiscriminata di cemento: il principio cardine è che le opere risultino utili ai cittadini romani, il business e gli affari dovranno rimanere in un cantuccio come parte residuale dell’operazione. Insomma, il nostro motto d’ordine è e sarà sempre: massima trasparenza. Nessun dossier arriverà sul tavolo del sindaco Gualtieri a discapito e a detrimento dell’interesse dei romani”, conclude. Il progetto insomma potrebbe convincere. Ma l’attenzione sui prossimi passi da compiere sarà decisiva.