Le proposte per un percorso finalizzato alla possibile ripresa dell’utilizzo dell’energia nucleare in Italia andranno elaborate entro 6 mesi. Entro 7 mesi va infatti redatto un documento completo della roadmap per poi arrivare all’elaborazione delle Linee Guida con azioni, risorse, investimenti e tempi entro 9 mesi. Sono questi i tempi indicati dal ministero dell’Ambiente al termine della prima riunione della Piattaforma nazionale per un nucleare sostenibile.
Pichetto Fratin: “Si tratta di valutare le nuove tecnologie sicure del nucleare innovativo e i reattori nucleari di quarta generazione”
Con la Piattaforma nazionale per un nucleare sostenibile, afferma il ministro dell’Ambiente e della sicurezza energetica, Gilberto Pichetto Fratin, a margine della prima riunione: “Non si tratta evidentemente di proporre il ricorso in Italia alle centrali nucleari di grande taglia della terza generazione, ma di valutare le nuove tecnologie sicure del nucleare innovativo quali gli Small Modular Reactor (SMR) e i reattori nucleari di quarta generazione (AMR)”.
“Vogliamo sdoganare il tema a livello nazionale”
“L’Italia deve continuare a essere protagonista nei grandi progetti internazionali – ha aggiunto il ministro in un colloqui con Repubblica -, sia di fissione che di fusione, in cui sono coinvolte aziende nazionali, anche con commesse rilevanti. Vogliamo sdoganare il tema a livello nazionale”.
“Per le adesioni ricevute – prosegue Pichetto Fratin – avremmo dovuto organizzarlo allo Stadio Olimpico. Vogliamo mettere insieme i grandi attori dell’energia atomica perché dialoghino. Prima si parlavano, ma sottovoce: è ora di farlo alla luce del sole”. Rispetto al Deposito nazionale per le scorie nucleari, Pichetto afferma: “Si deve arrivare a una determinazione. Presenterò un provvedimento che apre alle autocandidature. Non darò un anno, neppure sei mesi: non è intenzione del governo dilazionare ancora”.
“Noi puntiamo a eliminare prima il carbone, poi il petrolio, e a conservare il gas”
Rispetto ai referendum che hanno già bocciato il nucleare “valuteranno i costituzionalisti. L’opinione prevalente è che fu chiesto di esprimersi sul nucleare di prima e seconda generazione, quello di Chernobyl. Ora le cose sono molto cambiate. Il nucleare è nella tassonomia green della Ue e gli esperti lo considerano irrinunciabile per la sicurezza energetica del futuro, in aggiunta alle rinnovabili. Noi puntiamo a eliminare prima il carbone, poi il petrolio, e a conservare il gas fino a che le rinnovabili saranno abbastanza sviluppate da raggiungere la neutralità carbonica nel 2050. Ma nel lungo periodo la continua richiesta di energia sarà tale da dover prevedere l’uso di fonti che garantiscano continuità nell’erogazione dell’energia. Proprio come il nucleare”.
Salvini: “L’Italia non può perdere tempo”
“L’Italia non può perdere tempo: dev’essere chiaro l’obiettivo di tornare a produrre energia pulita e sicura tramite il Nucleare, a partire dai prossimi anni” ha detto il vicepremier e Ministro delle Infrastrutture e Trasporti, Matteo Salvini.
Bonelli: “Ci sarà un nuovo referendum”
Il ministro dell’Ambiente Pichetto Fratin, commenta il co-portavoce nazionale di Europa Verde e deputato di Alleanza Verdi e Sinistra Angelo Bonelli, “sembra aver dimenticato una lezione fondamentale: l’energia nucleare è un vicolo cieco economico e ambientale”. “Parliamo di un’energia che richiede investimenti pubblici massicci. Prendiamo a esempio la centrale nucleare di Flamanville in Normandia – aggiunge Bonelli -: iniziata nel 2007, la sua messa in funzione era inizialmente prevista per il 2012. Ora, dopo 16 anni, è ancora in costruzione con un costo lievitato del 700%. E non dimentichiamo Hinkley Point nel Regno Unito, dove il prezzo per MWh è stato sterilizzato a 120 euro per i prossimi 35 anni. Questi sono costi insostenibili che ricadranno sulle spalle delle famiglie e delle imprese italiane. E non includono le spese per la gestione delle scorie radioattive, un problema che il Ministro sembra voler risolvere in fretta ma senza una soluzione concreta”.
Il ministro, scrive il co-portavoce nazionale di Europa Verde e deputato di Alleanza Verdi e Sinistra, “sembra sottovalutare la volontà del popolo italiano, che ha respinto l’energia nucleare in due referendum distinti che non puo’ semplicemente ‘superare’ come se fossero ostacoli insignificanti: la democrazia e la volonta’ popolare devono essere rispettate è falso che il referendum sul nucleare era su impianto di I e II generazione ma sulla produzione del nucleare da fissione in generale”.
“Se il governo intende proseguire su questa strada – conclude Bonelli -, per noi di Europa Verde e Alleanza Verdi e Sinistra, la risposta sarà chiara: ci sarà un nuovo referendum, perché la transizione ecologica e la sostenibilità ambientale non possono e non devono essere sacrificate sull’altare di un’energia obsoleta , costosa e insicura come il nucleare”.
Leggi anche: Il Governo vaneggia di rinascita nucleare ma siamo sommersi dalle scorie