Una profezia durissima quella dell’ex boss Carmine Schiavone: “gli abitanti di paesi come Casapesenna, Casal di Principe, Castel Volturno e così via, avranno, forse, venti anni di vita”. Ovviamente a causa dei veleni nascosti nel terreno di quei paesi. E’ stato reso pubblico un documento formato da Commissioni di inchiesta che in passato lo avevano classificato come segreto. Si tratta di una confessione del 1997 davanti alla Commissione ecomafie. Ora il documento è stato desecretato. E’ la prima volta che accade. E forse a tutela dei cittadini di quelle aree doveva essere fatto prima.
Rivelazioni shock quelle del pentito dei Casalesi che ha parlato di un affare da 600-700 milioni al mese. Rifiuti radioattivi “dovrebbero trovarsi in un terreno sul quale oggi ci sono le bufale e su cui non cresce più erba”, raccontava Schiavone. Fanghi nucleari, riferiva, arrivavano su camion provenienti dalla Germania. Nel business del traffico dei rifiuti, secondo il pentito, erano coinvolte diverse organizzazioni criminali – mafia, ‘ndrangheta e Sacra Corona Unita – tanto da fare ipotizzare che in diverse zone di Sicilia, Calabria e Puglia, quelle cosche abbiano agito come il clan dei Casalesi.
I rifiuti tossici non si troverebbero solo in provincia di Caserta, ma anche lungo tutto il litorale Domitio e sversati anche nel lago di Lucrino che si trova nell’area flegrea, in provincia di Napoli. Schiavone spiegò: “Avevamo creato un sistema di tipo militare, con ragazzi incensurati muniti di regolare porto d’armi che giravano in macchina. Avevamo divise e palette dei carabinieri, della finanza e della polizia. Ognuno aveva un suo reparto prestabilito”. E intanto nel casertano due persone sono state arrestate per roghi di rifiuti tossici nella Terra dei Fuochi.