C’è un esercizio nel quale gli amministratori che guidano la Lombardia eccellono: scaricare sugli altri la responsabilità di inefficienze e ritardi. Per cui, se Regione e Areu, l’agenzia regionale emergenze e urgenze, hanno un debito di 28,7 milioni in rimborsi non erogati nei confronti delle associazioni di volontariato affidatarie del servizio di soccorso e trasporto sanitario di emergenza-urgenza, la colpa non è di chi ancora non provvede al saldo.
Terzo Settore con le casse vuote in Lombardia. Enti e associazioni di volontariato alla canna del gas
Sono piuttosto, secondo l’assessore al Welfare di Regione Lombardia, Guido Bertolaso, i creditori a essere nel torto perché non hanno ancora presentato i giustificativi di spesa. Ragion per cui “dovrebbero dotarsi di un servizio amministrativo”, che “calcoli le spese sostenute per ogni intervento”. Eppure, quei crediti non sono maturati nelle ultime settimane: coprono gli anni dal 2019 al primo semestre 2023.
Ed è improbabile che le “Croci” non abbiano presentato le “pezze” giustificative, visto che hanno l’obbligo di rendicontare all’Areu entro quattro mesi dalla chiusura del bilancio di fine anno, in altre parole entro aprile. Le documentazioni per le spese sostenute dalle associazioni di volontariato sono, quindi, sulle scrivanie di Areu da tempo, comprese quelle relative al 2022.
Question time del consigliere dem Orsenigo. Le risposte dell’assessore Bertolaso però sollevano dubbi
A mettere il dito nella piaga è stato il consigliere dem Angelo Orsenigo, firmatario di un question time diretto all’assessore Bertolaso durante la seduta del consiglio regionale dello scorso 12 settembre. Lo stesso consiglio nel quale la maggioranza di centrodestra al Pirellone ha affossato, dichiarandolo inammissibile, il referendum sulla sanità richiesto da associazioni e opposizioni. Oggetto del question time è stato proprio il sistema di erogazione a saldo delle spese sostenute dalle associazioni convenzionate con Areu: convenzione che prevede un acconto del 90% anticipato e, solo successivamente, un 10%, a saldo, da riconoscere a seguito di dettagliata rendicontazione.
“I ritardi riguardano proprio questo 10%. I 28,7 milioni di rimborsi sono bloccati non perché le associazioni di soccorso non abbiano presentato le necessarie “pezze” giustificative, come sostiene l’assessore Bertolaso, che in aula ha provato a scaricare tutto il peso dei ritardi sui volontari”, dice Orsenigo. “La verità è più complessa: la presentazione dei rendiconti funziona a scaglioni, su base annuale. Ciò significa che presentare le richieste di rimborso per l’anno corrente non è possibile finché il rimborso degli anni precedenti non è stato verificato ed erogato”, prosegue l’esponente dem.
“Così si inchioda, di fatto, il processo di rendicontazione con un impatto pesantissimo sui bilanci delle associazioni. Queste, non dimentichiamolo mai, lavorano su base volontaria prestando un servizio cruciale per la risposta pronta ai bisogni dei cittadini ma hanno dei bilanci da far quadrare. Non dimentichiamo nemmeno che negli ultimi anni il prezzo del carburante è esploso, facendo lievitare una delle voci di spesa principali di un servizio che si basa proprio sulla movimentazione di mezzi come ambulanze e automediche. I controlli sui rimborsi di soldi pubblici sono una procedura necessaria e imprescindibile. Questo però non può trasformarsi in un’attesa burocratica infinita che rischia di paralizzare le associazioni. Controlli scrupolosi e precisi ma certi e trasparenti: ci sono dei conti da far tornare”, conclude Orsenigo.
Eppure sul sito di Areu è scritto nero su bianco che “il Terzo settore (ANPAS-SAL, Croce Bianca FAPS, Croce Rossa Italiana, FVS, Soccorso Azzurro) è una componente indispensabile nel sistema di Emergenza Urgenza gestito dal 118 lombardo”. E ci mancherebbe. Ma per il saldo dei crediti, a quanto pare, si può sempre aspettare.