Uno tsunami giudiziario. È quello che a breve potrebbe abbattersi sul governatore sardista-leghista, Christian Solinas, sulla sua giunta e sul suo cerchio magico. Al centro dell’indagine, di nuovo, alcune nomine che non avrebbe potuto fare e i mezzi utilizzati per ottenerle. Di nuovo, perché Solinas, è già stato rinviato a giudizio per abuso d’ufficio in un caso analogo di nomine indebite ed è indagato in altro procedimento per corruzione e riciclaggio.
Nuova richiesta di rinvio a giudizio per il governatore sardista-leghista, Christian Solinas. I reati vanno dalla corruzione al falso
Il pm Andrea Vacca la scorsa settimana ha chiesto un nuovo processo per Solinas – già blindato dalla Lega per il secondo mandato dopo la partecipazione alla kermesse di Pontida, nonostante sia l’ultimo governatore d’Italia per gradimento degli elettori – e altre 20 persone. Tra queste l’Assessore regionale Anita Pili, i consiglieri regionali Alessandra Zedda (ex vicepresidente della Giunta) e Nanni Lancioni (uno degli uomini più vicini a Solinas), l’ex braccio destro del governatore, ora consulente del ministro Calderone, Massimo Temussi, la direttrice del personale agli affari generali Silvia Cocco, Silvia Curto ex dg della presidenza della Giunta, Maika Aversano, già dg dell’Agenzia Aspal, il presidente di Confindustria Sardegna, Maurizio De Pascale e il segretario generale dell’organizzazione, Marco Santoru, nonché alcuni noti imprenditori dell’isola.
Insieme al governatore della Sardegna ci sono altri 19 indagati, tra loro anche l’assessore regionale Pili
Le accuse a vario titolo vanno dalla corruzione, alla turbativa d’asta, al falso, passando per l’abuso di ufficio e l’induzione indebita. Le indagini erano state chiuse a marzo scorso e ora sul tavolo del Gip è arrivata la richiesta di rinvio a giudizio. “Hanno lasciato decantare la situazione, per dare tempo agli indagati di chiarire le loro posizioni. Quello che si è scoperto è il ‘sistema Solinas’…”, svela un investigatore. In effetti durante l’estate il presidente di Confindustria De Pascale è stato sentito in procura. È accusato di aver tramato con l’assessore Pili per nominare un dirigente regionale del settore cave (di interesse per le attività di De Pascale e di alcuni imprenditori), che avrebbe dovuto avere un ruolo di controllore proprio sulle attività degli imprenditori stessi.
Agli atti dei Pm pure il caso del posto barca gratuito per lo yacht del consigliere regionale Lancioni
Ma la parte più succosa dell’inchiesta riguarda la nomina della Dg dell’Agenzia Sarda per le Politiche Attive del Lavoro (Aspal), l’ente centrale nelle politiche occupazionali di una regione che “vanta” un tasso di disoccupazione del 12%. Per i magistrati, il consigliere Lancioni “sponsorizza” tale Maika Aversano per un ruolo apicale in cambio di un posto barca gratuito: “Lancioni (avvistato quest’estate in Costa Smeralda a bordo del suo yacht, ndr) avrebbe agito in virtù di un accordo corruttivo con Aversano, che in cambio della nomina a dg di Aspal avrebbe procurato gratuitamente al Consigliere un posto barca”. Aversano infatti al tempo era socia di due società (Tirrenian Sea s.r.l. e Home Philosophy) che si occupano di gestione di infrastrutture portuali.
Però c’è un problema: la legge prevede che il dg di Aspal debba avere almeno 5 anni di esperienza nelle attività di politiche attive del lavoro. Titoli che lei non aveva. Un particolare che non ha fermato il braccio destro di Solinas. Scrivono gli investigatori: “Aversano offre il posto barca gratuito a Lancioni e quest’ultimo, che agisce in stretto raccordo con il Presidente della Ras Solinas (“sa tutto anche lui”), induce indebitamente Temussi e Cocco, prima a condizionare il procedimento finalizzato a formare il bando e scegliere i componenti della commissione, infine a dare l’incarico alla Aversano”.
Per il pm i sottoposti di Solinas agiscono per puro tornaconte personale: “Le intercettazioni provano che lo stabile asservimento di Temussi e Cocco agli interessi di Solinas (…) è riconducibile all’aver ottenuto da quest’ultimo incarichi di vertice (…) ed all’aspettativa, alimentata da ulteriori promesse del Presidente della Ras, di riceverne altri e di maggior prestigio”. Ma queste attività non passano inosservate. Almeno agli occhi dei tecnici dell’apparato regionale, che le conoscono ma non le denunciano. Indicativa l’intercettazione di due funzionari di Aspal che così commentano la nomina di Aversano: “Son dei pazzi! (…) quindi l’hanno esplicitato… cioè c’è proprio il disegno criminale cazzo!”.
E ancora: “No, ma cioè su questa cosa scoppia il finimondo… il finimondo… azzo scoppia il finimondo… perché loro a questo punto possono dire ‘cazzo tu l’hai fatto apposta… cioè hai artefatto… artatamente modificato il significato della norma che volevi fare entrare lei (Aversano, ndr), che sapevi che non ce l’aveva (i titoli, ndr)’. Guarda che su questo il Pm gli sfonda il culo a questi…”.