L'Editoriale

Il governo dalla lingua biforcuta

Il governo più bugiardo di sempre, che in pochi mesi si è rimangiato quasi tutte le promesse elettorali, adesso riesce a smentire la sera quello che annunciava la mattina.

Il governo dalla lingua biforcuta

Imbroglioni erano e imbroglioni restano. Il governo più bugiardo di sempre, che in pochi mesi si è rimangiato quasi tutte le promesse elettorali, adesso riesce a smentire la sera quello che annunciava la mattina. Tanto gli italiani, rimbambiti dalla stampa di regime, si bevono di tutto.

Eppure, l’ultimo caso è clamoroso. Da settimane il gotha delle destre, dalla Meloni e Salvini, attacca la Banca centrale europea per l’aumento dei tassi. Una misura che certamente fa male alla nostra economia, e sulla quale il ministro delle Finanze, Giorgetti, sul Corriere di ieri mattina – ieri, non un anno o un mese fa – si diceva fortemente deluso. Passano poche ore e si riunisce l’Eurogruppo, cioè lo stesso Giorgetti con i colleghi Ue dell’economia, e approvano all’unanimità la politica monetaria della Bce, senza il minimo dissenso.

Una reazione sorprendente per la stessa presidente Lagarde, che a quel punto si è pure vantata di tanta condivisione. Ora è vergognoso che i partiti promettano in campagna elettorale tagli delle accise, blocco navale, lavoro e corsi di formazione per chi perde il Reddito di cittadinanza, fine della legge Fornero e mille altre fantasie, per poi non fare nulla di tutto questo, inventando scuse e persino complotti di chissà chi.

Ma che sia diventato normale parlare con la lingua biforcuta, dicendo delle cose e poi facendo tutt’altro, non è più tattica politica, ma la più colossale presa in giro degli italiani. Compresi gli elettori di destra, che a questo punto dobbiamo cominciare a pensare che gli piaccia essere presi per il culo.