Mentre Lampedusa scoppia con 7mila migranti che non si sa ancora dove mettere e il governo chiede aiuto all’Ue per accoglierli, la Meloni vola dal suo amico Orbàn che si oppone al sistema di redistribuzione. Michele Gubitosa, Vicepresidente M5S, a che gioco sta giocando la premier?
“A un gioco molto pericoloso. Le promesse della campagna elettorale si sono rivelate colossali bugie, i tanto sventolati accordi con la Tunisia per bloccare le partenze sono stati un buco nell’acqua, i risultati annunciati dopo il Consiglio Ue non si vedono nemmeno con il binocolo. Anzi, Francia e Germania sbattono la porta in faccia al governo. Meloni è passata dal blocco navale al record di sbarchi, dalla centralità europea all’isolamento. Un fallimento su tutta la linea. E adesso, dopo aver appoggiato la decisione di Ungheria e Polonia di opporsi alla redistribuzione, il governo chiama in causa la Ue o fantomatici complotti internazionali per coprire i propri fallimenti. Sono ridicoli.
Curiosamente con il governo che prometteva di arginare la marea umana, gli sbarchi sono raddoppiati rispetto a un anno fa. Tema, quello dei flussi in arrivo, che sta dividendo la maggioranza tanto che Crippa della Lega ha parlato apertamente di “fallimento della linea Meloni”…
“Quando pensi che sia sufficiente una manciata di slogan per governare fenomeni complessi come l’immigrazione, sei destinato ad andare a schiantarti contro il muro della realtà. Blocco navale, stop alle partenze, inseguimento degli scafisti su tutto il globo terracqueo: tutte parole al vento. E intanto Lampedusa è al collasso, le condizioni sull’isola sono disastrose, la tensione sta salendo. E a pagare l’inadeguatezza di questo governo sono i cittadini, lampedusani in primis, e i migranti stessi. Salvini ha paventato complotti e atti di guerra e ventiquattrore dopo il suo vice Crippa ha risolto brillantemente il caso: la colpevole è Meloni, le sue politiche non funzionano. La scoperta dell’acqua calda. Chissà cosa ne pensa Piantedosi. La verità è che si tratta solo di dichiarazioni a uso e consumo degli elettori, con l’unico scopo di recuperare consenso su un tema storicamente usato dal Carroccio come cavalo di battaglia e sul quale si sentivano scavalcati. Il risultato finale, però, è confusione, sciatteria e un’immagine sempre più fragile dell’Italia a livello internazionale”.
Dopo le violenze al Parco Verde di Caivano, prima c’è stata la visita della Meloni e dopo due maxi blitz che hanno portato a risultati modesti e che hanno provocato la dura reazione della Camorra. Da Parlamentare campano e da membro della Commissione Antimafia, pensa che questo approccio muscolare sia la ricetta giusta per migliorare la situazione?
“Non è sufficiente. Esiste un tema sicurezza che riguarda tutto il Paese, che va al di là del singolo fatto di cronaca che di volta in volta occupa le prime pagine e rispetto al quale il decreto varato dal governo non può essere una soluzione adeguata. Al fianco della repressione, poi, vanno previsti interventi di sostegno sociale e investimenti contro l’abbandono scolastico. Nel caso specifico, invece, va compreso che Caivano e Parco Verde sono in mano a due clan differenti, con due diverse piazze di spaccio. La prima è controllata dagli Angelino, la seconda dai Sautto. In quest’ultima, le attività criminali si sono momentaneamente fermate, vista il faro acceso da politica e stampa. Questo ha portato a un aumento del giro d’affari per gli Angelino, a Caivano, che potrebbe far esplodere una guerra tra clan. La gambizzazione di Francesco Falco, uno spacciatore degli Angelino che voleva prendere in mano il giro d’affari a Parco Verde, è un chiaro segnale che la guerra potrebbe essere già iniziata. Lo Stato, ora, deve fare solo una cosa: non andarsene. Così come la stampa e la politica. La bomba è scoppiata, teniamo i riflettori accesi. I cittadini sono impauriti e alla disperazione, temono di essere abbandonati in mezzo a una guerra tra clan. La soluzione è solo una: presidiare continuamente il territorio, anche di Caivano, abbattere Parco Verde e ricostruire altrove per chi ne ha diritto. Ma non lasciamo da sole quelle persone”.
La Commissione Ue ha tagliato le stime sul Pil dell’Italia. A pesare è soprattutto il colpo assestato alla domanda interna con il brusco taglio degli incentivi edilizi. L’Europa vi dà ragione sul Superbonus?
“Chiunque abbia sufficiente onestà intellettuale non può non riconoscere l’effetto positivo del Superbonus sull’economia italiana. Lo facevano anche Meloni e Salvini, fino a un anno fa. Poi si sono visti costretti a orchestrare una campagna di bugie per non dover ammettere l’utilità di una misura targata Movimento 5 Stelle. Una misura che ha portato alla creazione di quasi un milione di posti di lavoro e ha generato un valore economico complessivo triplo rispetto alla spesa, con un importante impatto sul Pil del nostro Paese e un buon rientro in termini di gettito fiscale”.
Intanto il carovita corre ma il governo non sembra avere alcuna ricetta per aiutare gli italiani, specie quelli rimasti orfani del Reddito di cittadinanza. Cosa bisognerebbe fare?
“Salgono le bollette, sale la benzina, sale la spesa al supermercato, salgono i mutui. L’unica cosa che non sale è il salario degli italiani, che devono continuare a tirare la cinghia in attesa che questo governo si degni di mantenere una promessa che sia una. E, come se non bastasse, alle fasce più fragili della popolazione è stato tolto il Reddito, sostituito da quella vergognosa elemosina della social card. Un’autentica presa in giro, uno schiaffo a chi è in difficoltà. Bisognerebbe al più presto reintrodurre uno strumento di sostegno sociale e agire finalmente sul fronte del salario minimo, per garantire una vita dignitosa a tutti i lavoratori e a chi fatica ad arrivare alla fine del mese”.
Qual è il suo giudizio su questo primo anno di governo di Giorgia Meloni?
“Fin qui è stato un autentico disastro. Promesse non mantenute, continue retromarce, incapacità di prendersi responsabilità. Tagli al sociale, nessun investimento, decisi passi indietro sul fronte dei diritti e totale incapacità di gestione dei problemi. I risultati sono lì da vedere: carovita alle stelle, fragili abbandonati, immigrazione incontrollata, Italia isolata a livello internazionale. E meno male che dovevano essere pronti”.