Il numero di rilevamenti di attraversamenti irregolari alle frontiere esterne dell’Ue, rende noto Frontex, è aumentato di un quinto (+18%) nei primi 8 mesi del 2023, superando le 232.350 unità, il totale più alto nei mesi di gennaio-agosto dal 2016. L’aumento è stato determinato principalmente dal numero di arrivi attraverso il Mediterraneo centrale. Il numero di attraversamenti irregolari su questa rotta – 114.562 – è quasi raddoppiato (+96%) rispetto ai primi otto mesi del 2022.
Un report di Frontex avverte che la pressione da Tunisia e Libia nei prossimi mesi potrebbe persistere
“L’aumento della pressione migratoria sulla rotta del Mediterraneo centrale – sottolinea Frontex – potrebbe persistere nei prossimi mesi, con i contrabbandieri che offrono prezzi più bassi per i migranti in partenza dalla Libia e dalla Tunisia, in un contesto di forte concorrenza tra i gruppi criminali”.
L’agenzia europea rileva Frontex che “gli arrivi sulla maggior parte delle altre rotte migratorie quest’anno hanno registrato un calo annuale, che va dal 5% sulla rotta dell’Africa occidentale al 19% sulla rotta dei Balcani occidentali. Purtroppo, le traversate in mare rimangono estremamente pericolose. Secondo i dati dell’Oim, quest’anno più di 2.325 persone sono scomparse nel Mediterraneo, la maggior parte sulla rotta del Mediterraneo centrale”.
Nel periodo gennaio-agosto la rotta dei Balcani occidentali ha registrato un calo del 19%
“Nel periodo gennaio-agosto, la rotta dei Balcani occidentali, la seconda rotta più attiva con più di 70.550 rilevamenti, ha registrato un calo del 19%, in gran parte dovuto a politiche più severe in materia di visti. Il numero di attraversamenti irregolari nel Canale della Manica verso il Regno Unito nel mese di agosto ha sfiorato i 9.000, portando il totale dei primi otto mesi del 2023 a 36.250, ovvero il 13% in meno rispetto allo stesso periodo dello scorso anno”, si legge nel report.
Nel 2023 sono scomparse nel Mediterraneo più di 2.325 persone
“Purtroppo – scrive ancora Frontex nel suo report – le traversate marittime restano estremamente pericolose. Secondo i dati dell’Oim, quest’anno sono scomparse nel Mediterraneo più di 2.325 persone, la stragrande maggioranza lungo la rotta del Mediterraneo centrale”.