Una manager senza laurea e già in società con un inquisito per traffico illecito di rifiuti. È il biglietto da visita di Lucia Lo Palo, neo-presidente dell’Agenzia regionale per l’Ambiente (Arpa) della Lombardia. Un nome, il suo, che alcuni avevano letto sui giornali prima delle regionali, quando si era candidata con Fratelli d’Italia a Brescia, facendo campagna elettorale sul Metaverso.
La neo presidente di Arpa Lombardia, Lucia Lo Palo, in quota FdI pubblica il curriculum. Diploma in lingue e due anni in aziende di laminati
“Ho accettato di candidarmi con FdI alle regionali perché Giorgia Meloni, donna come me, ha dimostrato con coerenza e determinazione che è il momento di prendersi cura del nostro Paese”, aveva proclamato, senza però convincere l’elettorato, visto che non era stata eletta. Ora la nomina all’Arpa decisa dalla giunta Fontana in piena estate, l’8 agosto, che sta destando più di un dubbio.
In molti si sono domandati che competenze vanti Lo Palo per dirigere un’agenzia sulla quale ricadono compiti fondamentali, al cui vertice deve sedere un presidente di “comprovata esperienza”, tanto che è previsto il vaglio del designato da parte di un Comitato tecnico, prima della nomina. Tra gli altri incarichi, Arpa monitora e fa piani per migliorare l’aria della Lombardia, la più inquinata d’Europa; si occupa dei cambiamenti climatici; indaga sulle bonifiche ambientali, sorveglia le aziende della regione. Comprensibili, quindi, le polemiche. Alimentate anche dal mistero che per settimane ha ammantato il titolo di studio della prescelta.
Una manager senza laurea e già in società con un inquisito per traffico illecito di rifiuti. È il biglietto da visita di Lucia Lo Palo
Nel cv allegato alla candidatura (sostenuta dall’assessore regionale Barbara Mazzali, FdI) alla voce “Istruzione”, si leggeva la criptica dicitura: “Facoltà di Filosofia”. Un arcano svelato pochi giorni fa, quando sul sito di Arpa (come previsto dalla legge) è stato pubblicato il suo cv. E si è scoperto che quella facoltà l’ha frequentata solo dal 2002 al 2003, dopo aver conseguito il diploma in lingue straniere (80/100 la votazione). Secondo la giurisprudenza, per assurgere a ruoli apicali, la laurea non è titolo essenziale, perché più essere “sostituita” da una comprovata esperienza.
E proprio l’esperienza deve aver giocato a suo favore. Sufficienti devono essere apparsi a Fontana & Soci i due anni scarsi da Environment, Social and Governance che Lo Palo ha svolto presso due aziende di laminati. In precedenza, invece, si era occupata di editoria (per il sito adventusnew, oggi offline) e di raccolta pubblicitaria per la Media Cat Srl (oggi inattiva). Ma a destare attenzione è stata la srl Green Phoenix, fondata da lei e Sergio Cova (nome noto alle cronache giudiziarie) il 17/2/20 e chiusa il 16/6/20, come denunciato dalla consigliera regionale M5S Paola Pollini il 19 agosto scorso: “La presidente avrebbe avuto rapporti professionali con Sergio Cova, con il quale l’11 febbraio 2020 costituiva la Green Phoenix srl, società operativa in ambito ambientale e sul trattamento e smaltimento di rifiuti, di cui i due detenevano rispettivamente il 40% delle quote. La società fu posta in liquidazione pochi mesi dopo: Cova risulta essere coinvolto in un’inchiesta sul traffico illecito di rifiuti in impianti e siti illeciti situati tra Piemonte, Veneto e Lombardia”.
L’ex socio dell’aspirante consigliera trombata alle Regionali è nei guai per traffico illecito di rifiuti
A stretto giro, Lo Palo aveva risposto: “Il mio cv è testimone della mia specifica competenza indispensabile per il ruolo a cui sono stata chiamata”, e al Corriere di Brescia aveva spiegato che per presiedere Arpa non serve “una laurea in materie scientifiche, né una laurea in genere”. Sui rapporti con Cova, aveva aggiunto: “Era incensurato e osannato quando fu socio della Green Phoenix” e solo in seguito “ebbe problemi giudiziari con una società estranea alla Phoenix di cui tutti noi non avevamo contezza”.
Sembra che Lo Palo non si sia lasciata sconfortare dalle critiche (“Finché non pubblicano menzogne e allusioni sul mio peso corporeo, va tutto bene”). Appena preso possesso del suo ufficio, dicono fonti interne ad Arpa, ha convocato tutti i dirigenti, apprendendo con un certo disappunto che erano tutti in ferie… Ha poi chiesto informazioni sui rapporti di Arpa con la Polonia, lasciando non pochi dipendenti sbigottiti. Ma si sa, quando cambia il capo, le priorità mutano…