Morti sul lavoro, continuano a registrarsi tragedie da Nord a Sud dell’Italia. Così i sindacati hanno deciso di scrivere una lettera al presidente della Repubblica dopo essere stati ignorati dal governo Meloni.
Morti sul lavoro, altre tre vittime
Continuano le tragedie sui luoghi di lavoro tra Nord e Sud dell’Italia. Si parte da un operaio che stava lavorando al rifacimento del manto stradale sulla pista dell’aeroporto Marconi di Bologna è rimasto schiacciato da un mezzo della sua stessa ditta, probabilmente in retromarcia, ed è morto. Aveva 52 anni e lavorava per un’azienda di Modena.
A Salerno, invece, si registrano un ferito e un morto nel porto. Dalle informazioni che arrivano sono due operatori marittimi che lavorano a bordo di una nave diretta a Messina che sarebbero stati investiti da un camion che trasporta i container delle navi. A Casalbordino, in provincia di Chieti, tre persone sono morte a causa dell’esplosione che si è verificata alla Sabino Esplodenti. Infine, ad Arzano, in provincia di Napoli, è morto un 44enne di Frattaminore, G.L., operaio di una ditta impegnata in lavori di installazione di pannelli fotovoltaici.
Sindacati scrivono a Mattarella: “Serve azione corale”
Dopo le ultime vittime sul luogo di lavoro, i segretari di Cgil (Maurizio Landini), Luigi Sbarra (Cisl) e Uil (PierPaolo Bombardieri) hanno scritto una lettera al presidente della Repubblica Sergio Mattarella. “L’incremento degli infortuni e di malattie professionali non sono numeri: ci consegnano la dura realtà di un Paese che non riesce a fare fino in fondo i conti con la cultura della prevenzione, con la garanzia della salute e della sicurezza in ogni luogo di lavoro. Non si tratta solo di un problema culturale, c’è una logica di mercato spietata che considera la sicurezza un costo e non un investimento”, si legge nella missiva. I sindacati aggiungono: “Abbiamo presentato al governo una specifica piattaforma unitaria senza aver ricevuto adeguate risposte. È il momento di un’azione straordinaria corale per raggiungere l’obiettivo di zero morti sul lavoro”.