Le Lettere

Meloni respinta a Berlino

La Germania ha chiuso la porta ai chiedenti asilo provenienti dall’Italia. E adesso che succederà?
Carmen Villa
via email

Gentile lettrice, di fatto la Germania era l’unico Paese che accettava, su base bilaterale, di ospitare i migranti sbarcati in Italia per il periodo che va dalla richiesta di asilo fino al suo esito: periodo lungo anni, perché alla risposta negativa dei nostri tribunali segue nel 90% dei casi un ricorso in appello, pagato dallo Stato tramite gli avvocati d’ufficio. Ripeto, la Germania era l’unico Paese che su base volontaria si prendeva i “nostri” che non volevano stare in Italia. Poi la Meloni ha fatto la furba e, zitta zitta, alla chetichella, a dicembre ha mandato una letterina a Berlino avvertendo che “a causa di motivi tecnici” i rientri dei migranti dalla Germania erano sospesi. I rientri sono previsti dallo sciagurato accordo Dublino 2, firmato da Renzi. Ciò nonostante Berlino ha pazientato dieci mesi, in attesa che fossero superati i “motivi tecnici”. Poi, sentendosi presa in giro, ha disdetto l’accordo amichevole, per “inadempienza dell’Italia”. Nel frattempo la Francia ha blindato un’altra volta il confine Mentone-Ventimiglia, perché i flussi – dice Parigi – ultimamente sono raddoppiati. E infatti sono raddoppiati anche gli sbarchi sulle nostre coste. E adesso?, lei chiede. Adesso ci terremo tutti i migranti, stretti stretti, e saremo una sola grande famiglia, come piace alle sorelle-d’Italia e al cognato “i-poveri-mangiano-bene” Lollobrigida. A sentire i giornaloni, la Meloni è stimata in Europa. La verità è che ormai la conoscono tutti. L’hanno sgamata, si dice a Roma.

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