Non è una novità assoluta e inaspettata. L’ipotesi di far emergere ciò che è contenuto all’interno delle cassette di sicurezza torna alla ribalta, dopo che l’aveva proposta qualche anno fa (quando era al governo) la Lega di Matteo Salvini. E anche Fratelli d’Italia l’aveva inserita tra le promesse elettorali.
Il governo sta valutando, secondo quanto riporta il Corriere della Sera, i tempi e i modi per realizzare questo nuovo condono. L’intenzione è di far emergere il contenuto delle cassette di sicurezza garantendo solamente il pagamento di una aliquota ridotta. Così facendo verrebbero fuori diversi miliardi di contanti e di oggetti di valore accumulati in Italia e all’estero.
Il governo pensa a un condono sulle cassette di sicurezza
L’ipotesi è quella di una sorta di volontary disclosure: il cittadino farebbe una dichiarazione spontanea per dichiarare le somme in contanti non dichiarate finora al fisco. Si seguirebbe il modello pensato nel 2016 dal magistrato Francesco Greco, che stimava addirittura un tesoro nascosto al Fisco tra i 200 e i 300 miliardi di euro, dei quali almeno 150 liquidi.
L’idea, che il governo Renzi avrebbe voluto seguire, era di applicare un prelievo per regolarizzare quelle somme, offrendo in cambio uno scudo sui reati tributari. Così sarebbe emerso denaro dall’economia sommersa, in cambio di una sorta di contro-favore tributario.
Sul progetto sta lavorando il viceministro dell’Economia, Maurizio Leo: si pensa a un prelievo del 26% sulle somme per le quali il contribuente è in grado di spiegare quando sono state guadagnate. Per quelle invece non accertabili, quindi per le quali è impossibile risalire alle tempistiche, ci sarebbe una regolarizzazione senza alcun prelievo insieme alle altre.
Quindi, per esempio, se un cittadino avesse 10mila euro di cui può giustificare il momento del guadagno e altri 10mila no, potrebbe regolarizzarli tutti versandone solamente 2.600. Il contribuente sarebbe poi esposto ad accertamenti dell’Agenzia delle Entrate per le somme regolarizzate senza aliquota. E bisognerebbe poi pensare a dei filtri per evitare che rientrino anche proventi di reati non fiscali, soprattutto quelli legati alla criminalità organizzata.
I rischi tra riciclaggio e premio dei contribuenti scorretti
Alla fine il rischio è di premiare contribuenti scorretti e anche di aprire una strada al riciclaggio, come sottolinea il Corriere. Inoltre il governo ha già innalzato la soglia del contante da mille a 5mila euro, quindi sarebbe più facile spendere questi soldi anche se derivanti da proventi illeciti.
Sul tema è molto più freddo il ministro dell’Economia, Giancarlo Giorgetti. E sembra che comunque il governo non voglia metterci la firma, lasciando l’eventuale ipotesi in mano a un parlamentare che dovrebbe presentare un emendamento in tal senso alla legge di Bilancio. E, come sottolinea il Corriere, la sola ipotesi di una mossa del genere fa capire come il governo stia raschiando il fondo per trovare soldi in vista della manovra. Che sia fattibile o meno questa mossa per far emergere i soldi nelle cassette di sicurezza. Il viceministro Leo smentisce, però, che l’ipotesi sia realmente allo studio.