Approvato in Consiglio dei ministri il decreto Caivano, contenente misure contro la criminalità giovanile. Sarà più facile finire in carcere per i minori, così come viene istituito il carcere per i genitori che non mandano a scuola i loro figli. Non ci sarà, invece, la stretta sull’accesso dei minori ai siti porno. Vediamo le principali misure introdotte dal decreto e annunciate in conferenza stampa.
Cosa prevede il decreto Caivano
La prima novità riguarda i minori che potranno finire in carcere più facilmente: la soglia della pena che consente di applicare la misura della custodia cautelare si abbassa da 9 a 6 anni. Non c’è invece l’abbassamento dell’età per l’imputabilità.
Il ministro della Giustizia, Carlo Nordio, ha annunciato che sarà “prevista la pena della reclusione per i genitori che non mandano i figli a scuola”. Una pena che può arrivare fino ai due anni e che può essere accompagnata, come spiega la presidente del Consiglio Giorgia Meloni, alla revoca della podestà genitoriale. Inoltre sarà previsto “il trasferimento degli ultra 18enni nelle carceri ordinarie solo in presenza di presupposti gravissimi”, ovvero solo in caso di turbamento dell’ordine degli istituti o di impedimento di attività o, ancora, in caso di violenze e minacce.
Nessun intervento, spiega Nordio, sull’imputabilità del minore, in riferimento all’ipotesi di un abbassamento a 12 anni. Il ministro dell’Interno, Matteo Piantedosi, ha annunciato che l’istituto dell’ammonimento viene esteso anche ai minorenni tra i 12 e i 14 anni “per reati con pena non inferiore a 5 anni”. Confermata l’estensione del daspo urbano per i minori a partire dai 14 anni.
Previsto anche un aumento “della sanzione per lo spaccio di lieve entità con l’arresto in flagranza del minore”. Il commissario per la riqualificazione di Caivano sarà Fabio Ciciliano, medico in servizio al Dipartimento della Pubblica sicurezza. La presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, ha anche annunciato l’intenzione di proporre per Giovanbattista Cutolo, il giovane musicista ucciso a Napoli, la “medaglia d’oro al valore civile”.