Gli “sviluppi sul campo”, scrive Frontex nell’analisi sui rischi per l’anno che verrà, in una serie di Paesi di origine e di transito, guidati da “fattori macroeconomici globali” (soprattutto inflazione persistente e recessione globale), avranno “un impatto negativo” sulle condizioni socioeconomiche di ampie popolazioni e faranno presagire un aumento dei flussi migratori verso l’Europa.
Nel 2023-2024, scrive Frontex in un rapporto, le rotte del Mediterraneo orientale e centrale “vedranno una maggiore attività migratoria”
Per il 2023/2024, sempre secondo l’analisi di Frontex, “è probabile” che le rotte del Mediterraneo orientale e del Mediterraneo centrale “vedranno una maggiore attività migratoria e una proporzione più elevata dei flussi migratori complessivi verso le frontiere esterne dell’Ue”.
“Parte di questo fenomeno – prosegue il rapporto di Frontex – sarà probabilmente l’uso crescente dei corridoi dalla Turchia, dal Libano e dalla Siria verso il Mediterraneo centrale, che segnerà un’ulteriore sfumatura tra le rotte del Mediterraneo orientale e centrale: questo fenomeno sarà esacerbato dall’aumento dei collegamenti aerei tra le due aree geografiche, che hanno già portato alla registrazione di migranti, come i siriani, tradizionalmente presenti solo nel Mediterraneo orientale, sulle rotte provenienti dalla Libia”.
“Ai flussi verso nord dalla Libia e dalla Tunisia – si legge ancora nell’analisi dei rischi futuri redatta da Frontex – si aggiungerà un numero crescente di migranti nordafricani e da vari Paesi subsahariani, i cui Paesi devono affrontare previsioni economiche, di sicurezza, di diritti umani e climatiche preoccupanti per il 2023/2024. I fattori che mitigano i flussi di migranti irregolari sono una maggiore cooperazione attraverso il Mediterraneo e un rinnovato impegno bilaterale e multilaterale per consentire alle autorità dei Paesi terzi di prevenire il traffico di migranti sul loro territorio”.
In Italia è boom di arrivi: +40mila rispetto al 2022. Quasi 100mila i migranti finora accolti
Le Regioni italiane chiamano in causa il ministro dell’Interno, Matteo Piantedosi, dopo l’aumento di quasi 40 mila migranti accolti nel Paese nel 2023 rispetto all’anno scorso. Il 31 agosto 2022 erano 98.740 i migranti inseriti nel sistema di accoglienza. Un anno dopo sono diventati 136mila, quasi 40mila in più. Un aumento che segue quello degli sbarchi, il doppio rispetto al 2022. Al momento è la Lombardia ad ospitare il maggior numero di migranti: sono 17.430. Seguono Emilia-Romagna (12.898), Piemonte (12.062), Lazio (11.672), Sicilia (11.263) e Campania (10.386).