Per la procuratrice capo di Ivrea, Gabriella Viglione, l’incidente nella stazione di Brandizzo in cui sono morti cinque operai investiti da un treno deriva da “gravi violazioni della procedura di sicurezza”. Secondo la procuratrice, “ci sono profili di responsabilità per i quali saranno a breve indagate alcune persone”.
Nella notte tra mercoledì e giovedì un treno ha investito, nella stazione di Brandizzo, cinque operai che stavano lavorando sui binari. Per il momento la procura non esclude l’ipotesi del dolo eventuale per i reati di omicidio e disastro.
Ci sono i primi due indagati. L’addetto di Rfi e il capocantiere della Sigifer
E c’è anche un primo indagato. I pm di Ivrea hanno iscritto nel registro degli indagati il primo nome, si tratta di Antonio Massa di Grugliasco, in provincia di Torino, addetto di Rfi al cantiere in cui lavoravano le cinque vittime del grave incidente per conto della società Sigifer di Borgovercelli. Secondo l’ipotesi della Procura, Massa avrebbe dovuto impedire agli operai di iniziare l’intervento di manutenzione in attesa del passaggio del treno che li ha travolti. Il secondo indagato è Andrea Girardin Gibin di Borgo Vercelli, capocantiere della Sigifer e collega delle cinque vittime. Salvo per miracolo, perché ha intravisto i fari del treno in arrivo ed è riuscito a spostarsi sul secondo binario.
Incidente Brandizzo, i sindacati proclamano sciopero contro morti sul lavoro
I sindacati confederali hanno annunciato che scenderanno in piazza lunedì a Vercelli per protestare contro le morti sul lavoro, chiedendo “giustizia, controlli e sanzioni perché non si deve morire di lavoro”.
Lunedì è stato proclamato uno sciopero di otto ore in tutta la provincia ed è previsto anche un corteo che partirà dalla stazione del capoluogo e si dirigerà verso la prefettura. I segretari generale di Cgil Vercelli Valsesia, Cisl Piemonte Orientale e Uil Vercelli Biella parlando di “un’organizzazione del lavoro approssimativa in termini di sicurezza e prevenzione del rischio”.
I segretari proseguono: “Ancora una volta sono coinvolti lavoratori in appalto, ancora una volta delle persone sono morte per guadagnarsi da vivere. Da tempo chiediamo più controlli, non è più tempo di scuse e ritardi”.