Doveva essere una ricostruzione lampo, come andava ripetendo il ministro Nello Musumeci, e invece a tre mesi dall’alluvione che ha disastrato l’Emilia-Romagna soltanto ieri sono arrivati 289 milioni di euro. Insomma soltanto gli spiccioli ma il vero problema è che nulla fa pensare che la situazione si sbloccherà in tempi celeri visto che lo stesso commissario straordinario, Francesco Paolo Figliuolo, ieri ha spiegato che i rimborsi al 100% dei danni subiti da famiglie e imprese “arriveranno” ma che non è possibile sapere quando.
Figliuolo rassicura parzialmente gli alluvionati dell’Emilia-Romagna. E nei territori la tensione cresce ancora
In questo momento dobbiamo perimetrare, cioè capire qual è il danno da ristorare, e contemporaneamente stiamo lavorando come se le risorse le avessimo tutte in cassa, perché governo e presidente del consiglio hanno detto che saranno dati i fondi”, ha spiegato il generale Figliuolo durante una conferenza stampa. Poi, incalzato sui tempi di tali ristori da parte dei giornalisti presenti, ha aggiunto: “È inutile che io adesso venga a dare delle date. Non abbiamo date perché stiamo per mettere a punto le piattaforme e le procedure, dopo di che arriveranno le richieste e noi, con quello che abbiamo, facendo le proiezioni, andremo a chiedere anche altri fondi ed erogheremo i rimborsi”.
E ancora: “Capisco che se uno vede che il commissario ha un portafoglio più ampio ha più fiducia, ma come ho detto per le somme urgenze ‘guardate che i soldi arrivano’ e poi alla fine sono arrivati, anche per i ristori dei danni a famiglie e imprese dico che arriveranno”. Se non fosse ancora del tutto chiaro, il commissario ha poi puntualizzato che prima “bisogna asseverare i danni e dobbiamo dare la modellistica, la daremo a breve”, ma “una data non ce l’ho. Non sono in grado di darla”.
Nessuno mette in dubbio l’impegno del commissario, ma sicuramente gli abitanti e gli amministratori delle zone disastrate si aspettavano impegni più concreti. Conferenza a cui ha preso parte anche Stefano Bonaccini, presidente della Regione Emilia-Romagna, che ha ringraziato il governo e il commissario per l’ultimo stanziamento, per poi tornare a battere sul tema dell’incertezza per la mancanza delle risorse visto che attualmente ne sono state individuate meno della metà a fronte di danni totali stimati in quasi nove miliardi. Il tutto con la scure di dover agire con rapidità al fine di completare i cantieri prima dell’inverno: “Visto che siamo già a fine agosto e c’è bisogno di consegnare lavori alle imprese, da parte degli enti preposti, su frane, strade e fiumi, i cantieri non vanno aperti, ma completati entro l’inverno. Se non sarà così, un fenomeno ordinario di pioggia rischia di produrre danni straordinari”.
Il commissario Figliuolo attende i fondi nonostante le promesse fatte dal governo
Il problema è che al passare dei giorni, nei territori “cresce la tensione”. A rivelarlo è lo stesso governatore che fa notare come, ad oggi, per le famiglie le uniche risorse sono i 3mila euro che la Regione insieme al capo della protezione civile aveva deciso di dare in tempi molto rapidi”.
Che nei territori la tensione sia alta, lo lasciano capire alcuni amministratori. “Nel corso dell’incontro, il commissario ha ribadito che per la parte degli indennizzi in questo momento sono nelle sue disponibilità somme molto residuali, pur tuttavia confermando l’impegno del Governo a coprire gli indennizzi una volta che saranno completate le perizie. Su questo punto ho ribadito la nostra forte contrarietà e ho chiesto al commissario di farsi portatore nei confronti del Governo delle nostre due proposte per mettere subito a disposizione risorse per gli indennizzi” ha spiegato il sindaco di Ravenna, Michele de Pascale.
Gli fa eco la senatrice bolognese del Pd, Sandra Zampa, spiegando di aver sentito “le parole del commissario Figliuolo in conferenza stampa. Abbiamo grande fiducia nel suo impegno e nel suo lavoro e ci troverà sempre disponibili (…) ma non è più possibile non avere certezza sui tempi dei ristori. Serve rispetto per famiglie e imprese che da mesi aspettano di sapere cosa succederà e in che tempi”.