La Procura di Milano, nell’ambito dell’inchiesta sul suicidio di Luca Giuseppe Reale Ruffino, ex numero uno di Sif Italia e poi diventato presidente e maggiore azionista di Visibilia Editore, effettuerà accertamenti sulle omesse comunicazioni delle operazioni e degli internal dealing che hanno portato, dallo scorso ottobre e fino ai primi di agosto, il manager 60enne e la sua Sif a detenere insieme oltre il 70% della società fondata da Daniela Santanchè.
Per la Consob Ruffino con la Sif Italia aveva accumulato il 71,33% delle azioni di Visibilia Editore
Dopo la comunicazione di Consob di oggi, di cui era stata informata la Procura di Milano, gli inquirenti attendono una relazione dello stesso organismo di vigilanza su queste omesse informazioni al mercato. Nelle indagini, coordinate dall’aggiunto Laura Pedio e dal pm Maria Gravina, la Guardia di Finanza stava già svolgendo accertamenti sugli oltre 2,3 milioni di azioni di Visibilia Editore comprate, tra giugno e luglio, da Sif Italia, come emerso da internal dealing pubblicati solo nei giorni scorsi dalla stessa Visibilia.
Tra il 9 e il 14 giugno, in particolare, Ruffino aveva effettuato, attraverso Sif, l’acquisto di azioni Visibilia più rilevante: oltre 1,7 milioni comprate a circa 0,2 euro l’una per un controvalore di poco superiore a 300 mila euro. Azioni che a metà agosto valevano, invece, quasi due euro. La Procura, dopo che avrà ricevuto una relazione da Consob, dovrà verificare su quali operazioni siano state omesse le comunicazioni obbligatorie.
Visibilia ha comunicato solo oggi di avere ricevuto il 4 agosto da parte di Ruffino e Sif Italia la comunicazione del superamento della soglia di rilevanza del 66,6%
Visibilia Editore ha comunicato solo oggi “di avere ricevuto in data 4 agosto” da parte di Ruffino e Sif Italia (sommati hanno raggiunto il 73%), comunicazione “del superamento” della “soglia di rilevanza del 66,6 per cento”. Anche su questo aspetto, ossia la comunicazione di Visibilia arrivata solo oggi, si dovranno fare accertamenti.
La Consob ha comunicato che la quota complessiva di Visibilia Editore che al 17 luglio faceva capo a Luca Reale Ruffino, unitamente a SIF Italia, a seguito della operatività sulle azioni tra ottobre 2022 e luglio 2023, era del 71,33 per cento. “Considerato – si legge nella delibera – che le informazioni non comunicate da Ruffino non risultano essere in possesso” di Visibilia e non essendo state comunicate al pubblico “possono pregiudicare l’ordinato svolgimento delle negoziazioni delle azioni emesse da Visibilia Editore e l’integrità del mercato”.
La fotografia della Consob non tiene conto delle operazioni successive che potrebbero aver limato o accresciuto la quota di Ruffino perché lo stesso organismo si è mosso solo per restituire al mercato il quadro che avrebbe avuto se le comunicazioni fossero state date correttamente. In condizioni normali, nell’ambito della sua attività di vigilanza, sarebbe intervenuta ex articolo 115 del Tuf chiedendo a Ruffino di provvedere a dare al mercato tutte le informazioni ma si è trovata davanti a un caso che non aveva mai dovuto affrontare, la morte del responsabile e l’assenza di eredi a cui rivolgersi.
Le violazioni di Ruffino non si fermano solo agli internal dealing o alla mancata comunicazione del superamento delle soglie rilevanti. Superata la soglia del 30%, nell’ottobre 2022 Ruffino, che arriva al 45,81% grazie a un aumento di capitale, invocato l’esenzione dichiarando di avere involontariamente superato la soglia a causa della non sottoscrizione dell’operazione da parte degli altri soci.
Ora, alla luce degli acquisti emersi ed omessi dalla comunicazione, sarà probabilmente una questione da approfondire e che, essendo la società quotata su Euronext Growth Milan, spetterà a Borsa Italiana indagare. L’attività di vigilanza di Consob comunque prosegue, per capire dal nuovo quadro cosa deriva e si può immaginare che potrebbero esserci anche dei provvedimenti sanzionatori, in parte nei confronti di Sif e in parte degli eredi.
Visibilia Editore ha raggiunto un accordo con l’Agenzia delle Entrate su un debito fiscale di circa 1,5 milioni
Intanto, su un altro fronte della vicenda Visibilia si dovrebbe chiudere positivamente il capitolo della srl in liquidazione, una delle società del gruppo che era amministrato da Santanchè e che ha raggiunto un accordo con l’Agenzia delle Entrate su un debito fiscale di circa 1,5 milioni accedendo, per una parte, alla rottamazione fiscale per un arco di tempo di 5 anni. Per l’altra parte da versare ci sarà una rateizzazione.