Sarà una manovra di tagli. Quelli alle pensioni e alla sanità sono praticamente certi. Ma non ci sono solo questi settori a rischio. Perché il governo è intenzionato a trovare risorse per finanziare misure come il taglio del cuneo fiscale. E senza soldi da parte non resta altra soluzione se non una sforbiciata, come di fatto annunciato dalla presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, in Consiglio dei ministri.
I sacrifici riguarderanno diverse categorie: le imprese così come i lavoratori, i giovani ma anche i pensionati. E poi tagli sono attesi sull’ambiente, sulla cultura, ma anche su sviluppo e innovazione. Ecco tutte le ipotesi al momento al vaglio di Palazzo Chigi e del ministero dell’Economia.
I tagli della manovra: cosa salta tra giovani, ricerca e cultura
Il governo deve trovare i soldi per il taglio del cuneo fiscale, per le misure sulla natalità e anche, secondo quanto detto da Meloni, per coprire le spese del Superbonus, definita una “tragedia contabile”. Servirà quindi una spending review, molto politica, andando a tagliare misure messe in campo da altri governi.
Una delle idee è di recuperare risorse con una revisione (o un taglio netto) dell’App 18, il bonus da 500 euro per i neo-maggiorenni. Nel 2024 verrà sostituita dalla Carta cultura, che però potrebbe saltare o essere ridimensionata, secondo quanto spiega la Repubblica.
A rischio ci sono i crediti d’imposta introdotti dal governo Renzi (con ministro Carlo Calenda) per la ricerca e per la formazione. Potrebbero saltare anche il bonus per il rientro dei cervelli e Benvenuti al Sud, lo sconto per i pensionati che si trasferiscono nel Meridione.
Tutte misure che potrebbero essere sacrificate per andare a confermare il taglio del cuneo fiscale e alcune misure per la famiglia. A questi tagli si aggiungono quelli già quasi certi: sulla sanità, ma anche sulle pensioni con l’ipotesi di una rivalutazione non completa dell’assegno.