Dopo 15 anni a RTL 102.5, alla conduzione con Gigio D’Ambrosio, da poche settimane Laura Ghislandi ha iniziato una nuova esperienza a Radio Monte Carlo con Max Parisi.
Cosa ricordi con piacere del passato e con quale spirito ti sei tuffata in questa nuova avventura?
“Ho passato quasi metà della mia vita davanti a un microfono. Parto da qui. Anche solo a dirlo, ne sento già il “peso” sulle spalle… sì perché è vero che noi facciamo un intrattenimento leggero e scorrevole, ma questo non significa superficialità. Quella a RTL 102.5 è stata l’esperienza più grande, e ho avuto la fortuna di condividerla con Gigio D’Ambrosio. È stato un ottimo insegnante, ha avuto la pazienza di dirigermi verso la strada giusta, mi ha fatto vedere la “finish line” e abbiamo affrontato la corsa insieme. Un compagno eccezionale e un amico fidato. Cosa che conto di fare anche con Max Parisi che conosco da ben 17 anni. A RMC sono arrivata a gennaio di quest’anno e fino a pochi giorni fa conducevo da sola nei week end. Ora passerò alla mattina, pronta e attiva (spero!) dalle 5 alle 7”.
Si sa che tieni molto al progetto “Favole ad alta voce”. Che tipo di esperienza è stata?
“Un progetto che ho sposato con entusiasmo. Ideato dall’Ospedale Pediatrico Bambino Gesù per donare, il giorno di Natale, ai suoi piccoli pazienti un regalo in più. Avere la fortuna di portare con la voce un po’ di conforto e, perché no, anche dei momenti spensierati, credo davvero sia stata una benedizione. Perché non sono mai troppi i momenti in cui fermarsi e riflettere sulla realtà del mondo che ci circonda. Usare il nostro mezzo di comunicazione per questi bambini è stato toccante, intenso, commovente. Mentre registravo quelle favole me li sono immaginati tutti, uno per uno, e ogni parola risuonava dentro di me come un abbraccio che stavo dando loro, anche se a distanza. I bambini sono le nuove luci del mondo e io li guardo ammirata da quanto riescono a splendere”.
Parliamo di radio al futuro. Gli esperimenti con l’intelligenza artificiale stanno prendendo piede anche nel mondo radiofonico con conduzioni virtuali. Che sensazione ti suscita tutto questo?
“Qui camminiamo sui carboni ardenti. La verità è che sono andata ad ascoltare cosa ne sia effettivamente venuto fuori, volevo toccare con mano (o sentire con le orecchie) e capire se fosse anche solo plausibile. Ho ascoltato attentamente il risultato e devo dire che hanno una capacità impressionante di copiare una voce, replicarla e farla risultare veritiera. Ma ho anche notato che le sfumature di una voce umana, con tutte le sue emozioni e modulazioni variegate, rimangono imbattibili e soprattutto difficilmente replicabili. Detto questo confido ancora nella prima idea che ci siamo fatti della radio: una persona dietro il microfono con tutto il suo bagaglio emozionale… che non è composto solo di microchip. Punto sul fatto che le persone si affezionino alla persona, quindi siamo ancora in vantaggio”.
Radio Monte Carlo musicalmente si distacca dai consueti standard del format solo successi, per lo più attuali. Come ti ritrovi in questa dimensione musicale?
“Molto bene. La passione per la musica mi ha permesso, nel tempo, non solo di ascoltarla ma anche di comprenderla a fondo. Sono curiosa e quindi tendenzialmente passo la maggior parte del tempo libero a studiare e questo mi ha permesso di farmi strada attraverso nuove e vecchie melodie, parole, poesie tramutate in canzoni e anche attraverso le persone che ci sono dietro i personaggi che vediamo sui palchi di tutto il mondo. Ho iniziato a fare la radio in un momento dove ancora si dava peso all’educazione musicale e quindi ho semplicemente indirizzato me stessa verso quel tipo di strada. RMC ha un’ottima selezione musicale, molto ricercata e raffinata è un piacere poter dare il mio contributo”.
La radio è sempre più legata al mondo dell’immagine (televisione, social, etc..). Come vivi questo rapporto con la tecnologia che va in tale direzione?
“Vengo da una radio dove per anni abbiamo avuto anche il supporto della tv; onestamente per me è normale. Non cambia il mio modo di andare in onda e non influisce su quello che dico né su come lo dico. Il mio obiettivo è sempre quello di portare a casa una trasmissione godibile e interessante. Sui social è un altro discorso. Molti colleghi mi sgridano parecchio perché me ne occupo poco e hanno ragione… ma faccio orecchie da mercante! Mi piace spartire pezzi di vita anche con chi non conosco personalmente e devo dire che le persone che mi seguono sono sempre molto carine e rispettose, ma prima vivo e poi condivido. Non è retorica, lo faccio veramente e questo mi permette di essere centrata e allineata con me stessa”.