Bonus trasporti 2023 ritorna o forse: il Ministero dei Trasporti ha fissato una nuova data per poter provare ad approfittare della misura visto che i fondi stanziati sono terminate. Infatti, le opposizioni chiedono al Governo Meloni di investire ancora su questo bonus.
Bonus trasporti 2023: quando ritorna in vigore
Ritorna il bonus trasporti per l’anno 2023. Come si può leggere sulla pagina dedicata del ministero del Lavoro “non è più possibile procedere con la richiesta del bonus per il momentaneo esaurimento della dotazione finanziaria prevista del Decreto legge n. 5 del 14 gennaio 2023 (trasparenza dei prezzi dei carburanti, ndr)”. Tuttavia “sarà possibile effettuare un nuovo tentativo di richiesta a partire dalle ore 8.00 del 1° settembre 2023 per usufruire degli eventuali residui generati dal mancato utilizzo di bonus richiesti nel mese di agosto 2023”.
L’iniziativa si pone come obiettivo quello di sgravare dalla pressione fiscale causata dal caro energia studenti e lavoratori che hanno necessità di acquistare abbonamenti da usufruire dei servizi del trasporto pubblico locale, regionale e interregionale. Inclusi nell’iniziativa, poi, anche i servizi di trasporto ferroviario nazionale. Il decreto era stato firmato dai ministri Giorgetti, Salvini e Calderoni già lo scorso marzo e disciplina le modalità di erogazione degli indennizzi secondo quanto previsto dal dl sui carburanti che prevede lo stanziamento per il bonus trasporti risorse corrispondenti a 100 milioni di euro per l’intero 2023.
Le opposizioni chiedono al governo Meloni di investire ancora in questa misura. “Secondo alcune stime (di Assoutenti, ndr) l’extragettito tributario dei rincari ferragostani supererebbe i due miliardi di euro. Il governo dovrebbe spiegare agli italiani cosa ha intenzione di fare” scrive il senatore del Pd Antonio Misiani, responsabile economico del Pd, che, poi, sottolinea: “Il bonus per ridurre il costo degli abbonamenti per il trasporto pubblico, introdotto nel 2022 dal governo Draghi su proposta del ministro Orlando è stato prorogato dal governo Meloni per il 2023 (articolo 4 del decreto legge trasparenza) ma tagliando lo stanziamento e la platea degli aventi diritto, e proprio in questi giorni i fondi a disposizione si sono esauriti. Rifinanziare questa misura riportando la soglia di reddito per avere diritto al contributo da 20mila a 35mila euro, il livello precedentemente in vigore, costerebbe poche decine di milioni di euro ma darebbe una mano concreta a centinaia di migliaia di famiglie”.
Come presentare la domanda
Sarà possibile chiedere il bonus per sé stessi oppure per un beneficiario minorenne a carico. Basta accedere con SPID o Carta d’Identità Elettronica (CIE) e indica il codice fiscale del beneficiario, ad esempio il genitore può richiedere il bonus per il figlio minorenne. Per beneficiare del contributo, che non può superare l’importo massimo di 60 euro, è necessario essere in possesso di specifici requisiti. In primis, possono fare domanda per il bonus solo i cittadini il cui reddito complessivo non sia risultato superiore a 20 mila euro nell’anno 2022. Per la presentazione della domanda è necessario utilizzare attraverso la piattaforma messa a disposizione dal ministero del Lavoro che però non ancora risulta attiva.