La Banca centrale europea si oppone alla tassa sugli extraprofitti introdotta dal governo Meloni. Secondo quanto anticipato dal Corriere della Sera, la Bce è pronta a inviare al governo italiano una lettera in cui critica sia il merito che il metodo della decisione di Palazzo Chigi.
La lettera, attesa entro un paio di settimane al massimo, sarà firmato da Christine Lagarde e verrà inviata sia a Palazzo Chigi che al ministero dell’Economia. Conterrà critiche sia sul provvedimento che sulle modalità di adozione.
Perché la Bce critica il governo sulla tassa sugli extraprofitti delle banche
La critica principale mossa dalla Bce riguarda il fatto di non essere stata avvisata dell’iniziativa del governo Meloni, arrivata a sorpresa in occasione dell’ultimo Consiglio dei ministri prima della pausa estiva.
Per la Bce è quindi un problema la mancata comunicazione preventiva, che non è arrivata neanche alla Banca d’Italia. Ma ci sono anche critiche nel merito, oltre che nel metodo: in particolare Francoforte ritiene che il provvedimento è potenzialmente dannoso per l’economia e il credito, tanto da considerare un errore intervenire d’autorità sui margini d’interesse delle banche senza considerare i costi.
Così facendo, questo il ragionamento della Bce, si rischia di andare a indebolire la capacità degli istituti di credito di resistere in caso di eventuali futuri shock. La tassa sembra comunque destinata a subire ulteriori modifiche durante l’iter parlamentare, con alcuni emendamenti già annunciati da Forza Italia, che fa parte della maggioranza di governo ma non ha digerito l’iniziativa di Meloni.