I paletti fissati dal governo Meloni contro il caro voli non piacciono alle compagnie aeree europee. Che protestano appellandosi alla Commissione Ue, sostenendo che le limitazioni alle tariffe sui voli per Sicilia e Sardegna introdotti dal governo italiano siano una limitazione al libero mercato.
Lo stop al caro voli è stato stabilito dall’esecutivo dopo l’aumento fino al 70% dei prezzi su alcune rotte. L’ente commerciale Airlines for Europe ha invitato la Commissione “a chiarire con l’Italia che questo intervento ha un impatto sul mercato del trasporto aereo libero e deregolamentato in Italia”.
La protesta delle compagnie aeree arriva in Ue
Come riporta il Financial Times, le compagnia esprimono il timore che l’intervento italiano possa “costituire un precedente e portare a un effetto domino”. In particolare, la posizione delle società è che la limitazione delle tariffe “violerebbe” i diritti delle compagnie “di competere ove possibile, fissare i prezzi e definire i servizi come meglio credono”.
Il Financial Times ricorda lo scontro in corso tra Ryanair e il governo, sottolineando che la compagnia aerea parla di conseguenze indesiderate come l’aumento delle tariffe a lungo termine e la riduzione di voli e passeggeri.
La Commissione europea ha già chiesto chiarimenti al governo italiano su questa misura, sottolineando che un tetto ai prezzi solamente non è efficace. Secondo la legislazione europea, è consentita la regolamentazione dei prezzi da e verso regioni remote solamente “in casi specifici”, in modo da garantire “la connettività territoriale” e “l’accessibilità economica”. Dall’esecutivo di Bruxelles è atteso un esame della misura introdotta dal governo, con un responso che potrebbe arrivare nei prossimi giorni.