Alla faccia del blocco navale, mai visti tanti sbarchi da sei anni

Gli sbarchi di migranti crescono: per Frontex in Italia ne sono arrivati quasi 95mila, più del doppio rispetto al 2022.

Alla faccia del blocco navale, mai visti tanti sbarchi da sei anni

Il Mediterraneo centrale rimane la rotta più attiva verso l’Unione europea. Solo quest’anno, sono stati oltre 89mila i rilevamenti segnalati dalle autorità nazionali nei primi sette mesi del 2023. Come certifica l’agenzia Frontex, si tratta del totale più alto su questa rotta per questo periodo da sei anni a questa parte. Secondo i dati preliminari, sempre nello stesso periodo dell’anno, il numero di attraversamenti irregolari delle frontiere esterne dell’Ue è aumentato del 13%, raggiungendo quota 176.100, il livello più alto per il periodo gennaio-luglio dal 2016, sottolinea ancora il rapporto pubblicato sul sito dell’agenzia.

Un incremento che, secondo Frontex, “è stato interamente determinato dal numero di arrivi attraverso il Mediterraneo centrale, che rimane la principale rotta migratoria verso l’Ue e rappresenta più della metà di tutti i rilevamenti alle frontiere dell’Ue. Il numero di attraversamenti irregolari su questa rotta è più che raddoppiato (+115%)”. E non è tutto. Le cose potrebbero ancora peggiorare. L’aumento della pressione migratoria su questa rotta “potrebbe persistere nei prossimi mesi, con i contrabbandieri che offrono prezzi più bassi per i migranti in partenza dalla Libia e dalla Tunisia, in un contesto di forte concorrenza tra i gruppi criminali”.

Sbarchi, anche l’Italia sotto assedio

Una situazione che pesa soprattutto sull’Italia. Dove gli sbarchi proseguono no stop. Stando all’ultimo aggiornamento fornito giovedì scorso dal Ministero dell’Interno (e pubblicati ieri dal Fattoquotidiano.it), sono 94.792 i migranti approdati sulle nostre coste dall’inizio dell’anno, dei quali 5.634 solo dall’inizio di agosto. Un numero più che raddoppiato rispetto allo stesso periodo del 2022, quando gli sbarcati si erano assestati sulle 45.178 unità.

Un’impennnata ancor più marcata se si fa riferimento al 2021, quando i migranti sbarcati sulle nostre coste erano stati 32.004 sempre alla data del 10 agosto. Attualmente l’Italia ospita complessivamente 128.902 immigrati, 92.555 dei quali nei Centri di accoglienza, e altri 35.075 in quelli Sai. Il record spetta alla lombardia con 16.232 migranti ospitati nelle sue strutture. Seguono l’Emilia-Romagna con 12.458 e il Lazio con 11.217.

Pro e contro

Ma se aumenta la pressione migratoria sulle rotte del Mediterraneo centrale, contemporaneamente nel 2023 sono diminuiti gli ingressi nell’Unione europea su altre direttrici: “Gli arrivi su tutte le altre rotte migratorie hanno registrato un calo rispetto all’anno precedente, che va dal 2% sul Mediterraneo occidentale al 29% sulla rotta del Mediterraneo orientale”. In particolare, a luglio sono stati rilevati quasi 42.700 attraversamenti irregolari alle frontiere esterne dell’Ue, con un aumento del 19% rispetto all’anno precedente: si tratta del dato più alto da marzo 2016.

“Purtroppo, le traversate in mare rimangono estremamente pericolose – osserva ancora Frontex nel suo rapporto -. Secondo i dati dell’Oim (Organizzazione internazionale per le migrazioni, ndr), nel solo mese di luglio più di 2.060 persone sono scomparse nel Mediterraneo, la maggior parte delle quali sulla rotta del Mediterraneo centrale”. Ma non finisce qui. Sempre Frontex sottolinea che quasi 2.800 agenti dei corpi permanenti e lo stesso personale dell’agenzia sono impegnati in varie operazioni a sostegno degli Stati membri e dei Paesi limitrofi nella protezione delle frontiere esterne dell’Ue e nella lotta alla criminalità. Le traversate marittime rimangono estremamente pericolose.