La delega fiscale è stata approvata e la riforma è quindi legge. Per il momento, va sottolineato, si tratta solo di regole quadro, individuate per revisionare il sistema tributario. Ora spetterà all’esecutivo trasformare questi criteri in normative realmente applicabili. Il governo avrà 24 mesi per attuare tutti i principi e renderli operativi, attraverso diversi decreti legislativi che interverranno su vari fronti: dagli stipendi alla tredicesima, dall’Iva a tutto il mondo delle tasse. Il ddl è composto di 23 articoli, vediamo quali sono le principali novità che riguardano in prima persona i contribuenti: dai lavoratori dipendenti alle partite Iva.
Stipendi, Irpef e tredicesime: cosa cambia con la riforma fiscale
Il ddl prevede una revisione delle aliquote Irpef. Con la delega si punta innanzitutto a farle scendere da quattro a tre, con l’obiettivo di raggiungere – alla fine di questo percorso – una flat tax, ovvero un’aliquota unica. Per quanto riguarda le tre nuove aliquote, non sono ancora state individuate e non è chiaro come verranno rimodulate.
Si passa poi al capitolo tredicesima: per i lavoratori dipendenti non ci sarà una flat tax incrementale ma verrà introdotta una tassazione agevolata sugli straordinari, sui premi di produttività e anche sulle tredicesime.
Non solo stipendi, il nuovo Fisco anche per partite Iva e imprese
La delega introduce il concordato preventivo biennale per le partite Iva e le Pmi: così facendo sarà il Fisco a calcolare quanto dovuto per i due anni successivi in merito all’imposta sui redditi. Se verranno accettati questi calcoli non ci saranno contestazioni sull’Irpef, avendo certezza di quando pagare.
Altra novità riguarda i due nuovi regimi di vantaggio oltre all’aliquota ordinaria (del 24%): con il primo vengono ridotte le aliquote per le imprese che investono o effettuano nuove assunzioni. Nel secondo caso si prevedono incentivi fiscali per le imprese che non beneficiano della riduzione.
Le novità sul fronte di Iva e Irap
La delega annuncia anche una revisione dell’Iva, rendendola più aderente alla normativa europea. Si ipotizza anche l’arrivo dell’aliquota zero per alcuni prodotti di prima necessità. Con la riforma si punta anche a un graduale superamento dell’Irap, l’Imposta regionale sulle attività produttive.