Le nuove leggi varate dalla Duma, secondo quanto scrive il media indipendente Novaya Gazeta, facilita l’arruolamento dei cittadini, consentono di richiamare in guerra “fino a cinque milioni di russi”. La cifra, citata dal media indipendente russo, si base su un’analisi della situazione anagrafica della popolazione in Russia.
Le nuove norme approvate recentemente in Russia consento anche l’ampliamento dell’età di leva fino a 30 anni
Andrei Kartapolov, coautore degli emendamenti, li ha definiti cambiamenti “sensibili”, scritti “per la mobilitazione generale”: “Questa legge è scritta per una grande guerra, che già si sente”, ha detto. La modifica prevede anche l’ampliamento dell’età di leva: ora è possibile essere arruolati dai 18 ai 30 anni, mentre prima era fino a 27 anni.
Novaya Gazeta spiega che le autorità russe stanno cercando di far uscire l’esercito dal “buco demografico” della guerra e come molti russi siano ora a rischio di arruolamento. La nuova legge ha decuplicato le multe per chi non si presenta alla commissione di leva (fino a 30mila rubli, circa 300 euro) e ha vietato ai coscritti di lasciare la Russia dal momento in cui la convocazione è nel registro elettronico.
Inoltre, ai governatori è stato permesso di avere propri eserciti regionali, dotati di armi e inviati a difendere i confini, combattere i sabotatori e proteggere l’ordine pubblico.
Mosca ha intensifica gli attacchi alle infrastrutture militari ucraine
Intanto il ministro della Difesa russo, Sergei Shoigu, ha annunciato che Mosca ha intensificato gli attacchi alle infrastrutture militari ucraine in risposta agli attacchi di Kiev sul territorio russo. “Sullo sfondo del fallimento della cosiddetta ‘controffensiva’, Kiev… si è concentrata sulla realizzazione di attacchi terroristici alle infrastrutture civili”, ha dichiarato Shoigu. “L’intensità dei nostri attacchi contro le strutture militari ucraine… è stata notevolmente aumentata”.
Per il Cremlino gli attacchi di Kiev in territorio russo sono “atti di disperazione”
Il Cremlino, all’indomani del raid di droni che ha danneggiato due edifici a Mosca, sostiene che i soldati ucraini non abbiano “raggiunto nessun successo” e che gli attacchi in territorio russo siano “atti di disperazione sullo sfondo di questi fallimenti”. “Questi attacchi terroristici sono diretti contro obiettivi civili, e in particolare alcuni obiettivi sociali: questa è una cosa disgustosa e continueremo a contrastarla”, ha dichiarato il portavoce di Vladimir Putin, Dmitri Peskov.