Il Tribunale dei Ministri di Brescia, come aveva già deciso per l’ex premier Conte e l’ex ministro della Salute Speranza, ha deciso di archiviare “in relazione a tutti gli indagati per insussistenza dei reati” le accuse di epidemia e omicidio colposo per la gestione della pandemia Covid a carico del governatore lombardo Attilio Fontana e altri 11 indagati.
Archiviate le accuse di epidemia e omicidio colposo a carico del governatore Fontana e altri nell’ambito dell’inchiesta Covid
Il Tribunale dei Ministri di Brescia ha rimandando gli atti alla Procura solo un’accusa di rifiuto d’atti d’ufficio per non aver applicato il piano antinfluenzale del 2006 a carico di Silvio Brusaferro, Angelo Borrelli, Claudio D’Amario, come tecnici, e dell’ex assessore al Welfare lombardo Giulio Gallera e dell’ex dg Luigi Cajazzo.
Il Tribunale dei ministri di Brescia definisce le accuse “una congettura priva di basi scientifiche”
Nel provvedimento di archiviazione, secondo quanto riferisce l’Agi, si definisce “nulla più che una congettura priva di basi scientifiche” l’ipotesi di un legame tra l’elevato numero di morti nella Bergamasca e le decisioni di Attilio Fontana e della Regione Lombardia. Si sottolinea inoltre che la competenza sulla ‘zona rossa’ nella Bergamasca “era in prima battuta del Presidente del Consiglio”.
La Regione Lombardia “ha affrontato una situazione epidemiologica caratterizzata da assoluta novità ed eccezionalità”
Il Tribunale dei Ministri evidenzia, inoltre, che “l’Italia e il mondo intero hanno affrontato una situazione epidemiologica paragonabile solo alla ‘Spagnola’ del 2018” e che quindi, anche la Regione Lombardia “ha affrontato una situazione epidemiologica caratterizzata da assoluta novità ed eccezionalità”.
Quanto ai Comuni della Val Seriana, la Regione “ha correttamente inviato i dati a sua disposizione al Governo. Inoltre, in questa archiviazione ‘fotocopia’ di quelle per Conte e per l’allora ministro della Salute, Roberto Speranza, i giudici tornano sul tema dell'”assenza del nesso di causa”.
Nella lista degli 11 indagati dell’inchiesta Covid, come accennato, comparivano anche i nomi di una serie di tecnici del Cts, tra cui Agostino Miozzo, Silvio Brusaferro e Claudio D’Amario e l’ex capo della Protezione civile Angelo Borrelli, tutti accusati di epidemia e omicidio colposi nella famosa inchiesta dei pm di Bergamo.
Resta in piedi l’accusa di rifiuto di atti d’ufficio per D’Amario, Brusaferro, Borrelli, Cajazzo e Gallera
Per quanto riguarda l’imputazione di rifiuto di atti d’ufficio, l’accusa resta in piedi (oltre a quello dell’ospedale di Alzano ma per altri indagati) e che vede indagati D’Amario, Brusaferro, Borrelli, Cajazzo e Gallera.