Quando qualcuno osava dire che Matteo Renzi e Italia Viva si proponevano come stampella delle destre, tanti si indignavano e parlavano di teorie strampalate di qualche giornalista prezzolato. Eppure il comportamento in Aula tenuto dai fedelissimi del senatore renziano era davanti agli occhi di tutti.
Ma se queste teorie un tempo venivano respinte al mittente e bollate come fantapolitica, ora in tanti sembrano essersi accorti che in fin dei conti qualcosa di vero potrebbe esserci. Certo per ora si parla di mere ipotesi e solo il tempo dirà se ci sarà davvero un passaggio organico di Italia Viva, o almeno parte di essa, nel Centrodestra ma a sentire le ultime dichiarazioni di Licia Ronzulli, a breve ne potremmo vedere delle belle.
La forzista di ferro, intervistata ad In Onda su La 7, si è lasciata andare rivelando che il partito “riceve tante richieste di iscrizione”. A precisa domanda se potrebbe esserci posto anche per il senatore toscano, ha dichiarato sibillina: “Perché no?”. Poco dopo la stessa ha provato a correggere il tiro rivelando che un eventuale ingresso in Forza Italia è da escludere in quanto “non ci potrebbe essere. Io sto utilizzando il terzo periodo ipotetico della irrealtà. Noi apriamo, nel nostro partito è entrato Chinnici, arrivava dal Pd. Vuol dire che aveva le qualità necessarie e che aveva deciso di sposare il nostro manifesto politico”.
Poi “se Renzi decide, colpito sulla via di damasco, di diventare un forzista…”. E ancora la Ronzulli insiste: “Lui deve capire cosa vuole fare da grande. Ma non sono qui per parlare di Renzi”.
Non si nasconde più
Siamo sempre nel regno della fantapolitica? Forse. Ma a dare un altro indizio su cosa sembra stia passando nella testa del senatore toscano è il suo (ex?) compagno di viaggi del defunto Terzo polo, ossia Carlo Calenda. Parlando giovedì a SkyTg24, il leader di Azione ha lasciato ben pochi dubbi: “Credo che Italia Viva stava, da prima della rottura, tenendosi le mani libere per fare un ragionamento con la maggioranza di governo. Io lo suppongo da quello che vedo, la difesa a oltranza di Santanchè anche di fronte all’evidenza di un comportamento incompatibile col fatto di essere ministro”.
Ma non è tutto. Il giorno precedente all’intervista, insiste Calenda, Italia Viva “ha votato con il governo sul divieto della carne sintetica” e “mi ha stupito che Italia Viva abbia seguito pedissequamente Lollobrigida sulla sua linea, che è una linea chiaramente ideologica. Io non lo so cosa vogliono fare, però vedo dei segnali da molto tempo che mi sembrano, legittimamente, perché ormai avendo Renzi rifiutato di fare un partito unico, un segnale di slittamento verso la destra”. Una convinzione che l’ex candidato sindaco di Roma ritiene evidente alla luce della posizione assunta dal senatore toscano e i suoi sulla commissione di inchiesta sul Covid.
“Italia Viva era nel governo Conte 2, ha approvato tutti i provvedimenti sul Covid dentro il consiglio dei ministri e poi in Parlamento”, proprio per questo, si chiede Calenda, “che senso ha diventare il paladino di una commissione di inchiesta che finirà per essere una polemica infinita sul Covid, mentre la nostra sanità sta letteralmente a pezzi? Non posso che leggere tutto questo come un avvicinamento alla destra, legittimissimo”.
Quel che è certo è che questa situazione rischia di creare uno tsunami perché se Italia Viva si sposterà a destra, allora cadrà il gruppo congiunto con Azione e in tal caso “Renzi se ne deve assumere la responsabilità”.
Ma un ulteriore indizio su quest’avvicinamento del leader di Italia Viva al centrodestra sembra ricavabile anche dalle parole di Giorgio Mulè, vicepresidente della Camera e deputato di Forza Italia, che intervenendo ad Agorà su Rai 3 ha detto che “Forza Italia è la casa dei moderati, dei liberali, dei garantisti e degli europeisti. Nel nostro partito c’è spazio per chi si riconosce in questi valori, ma non per operazioni di Palazzo, anche perché un deputato o un senatore in più in questa legislatura, con i numeri del centrodestra non cambia nulla”.