L'Editoriale

I nemici dell’equità fiscale

Salvini e compari è chiaro che straparlino di pace col fisco. Il migliore paravento per nascondere che non gli importa niente dell’equità fiscale.

I nemici dell’equità fiscale

Messa in panchina la Santanchè, almeno per un po’, il governo batte un colpo sulle concessioni balneari. L’esecutivo vuol dimostrare così di non guardare in faccia nessuno, a cominciare dalla ministra del turismo, anatra zoppa per le sue vicende imprenditoriali e le omissioni al Parlamento. La Santanchè, infatti, è stata in passato un’ostinata paladina dei privilegi dei concessionari, senza imbarazzi per il conflitto d’interessi con i suoi affari personali proprio in questo settore in Versilia.

Allo stesso tempo, sarebbe finita la pacchia per i titolari degli stabilimenti che pagano due soldi allo Stato e sono tradizionalmente elettori delle destre. Perciò ieri è arrivato in Consiglio dei ministri il decreto per fare una mappa delle spiagge affidate ai privati, e dunque stabilire se c’è davvero bisogno di mettere a gara le licenze. Per capire tutto questo, si è ideato un sistema che impone ai concessionari di dire allo Stato cos’hanno in gestione, e non viceversa, allungando il brodo per chissà quanto tempo ancora, finendo inevitabilmente per scavallare il 2024, termine definito già troppo lungo dall’Europa.

In questo modo il presunto rigore delle destre si rivela l’ennesima farsa. Chi pagava poco per fare un sacco di soldi grazie ai beni pubblici continuerà come prima, lasciando praticamente a bocca asciutta l’Erario che invece tartassa pensionati e lavoratori. Salvini e compari così è chiaro che straparlino di pace col fisco. Il migliore paravento per nascondere che non gli importa niente di un altro principio: quello dell’equità fiscale.