Che sia un condono tombale, come vorrebbe Matteo Salvini, o semplicemente un’altra rottamazione o, ancora, qualche altra forma di aiuto per chi non ha pagato le tasse, sembra evidente che le destre al governo vogliono andare nella direzione di aiutare chi non ha i conti in ordine con il Fisco.
L’ultima idea è quella di un accordo tra lo Stato e i cittadini più ricchi, con vantaggi per questi ultimi, Se ne parla nelle ultime ore, come dimostrano anche le dichiarazioni di Matteo Salvini. Un primo passo per poi tornare a parlare di una nuova pace fiscale in autunno, con la manovra. Intanto con l’approdo della delega fiscale al Senato si inizia a pensare a una forma di agevolazione per chiudere i conti con il Fisco.
Condono e aiuti agli evasori?
Secondo quanto spiega la Repubblica, il governo sta pensando di aiutare i possessori di grandi patrimoni, in Italia e all’estero, che decidono di uscire allo scoperto con l’Agenzia delle Entrate, ammettendo di avere situazioni a rischio evasione.
Così facendo le Entrate svolgono i controlli su questi contribuenti più ricchi e, in cambio, si offrono sanzioni penali e amministrative ridotte come incentivo per auto-denunciarsi.
L’adempimento collaborativo esiste già per le grandi società, ma è poco utilizzato. Nella riforma fiscale approvata a marzo dal governo si prevedeva una “progressiva riduzione” della soglia di accesso, ampliando il trattamento di favore e quindi la riduzione delle sanzioni.
L’idea, oggi, è di estendere l’adempimento collaborativo ai super ricchi: passaggio che potrebbe avvenire attraverso la delega fiscale o i decreti legislativi necessari per attuarla.
La dichiarazione infedele e il concordato preventivo
Si vuole inoltre legare questo passaggio alla dichiarazione infedele. In caso di adesione all’adempimento collaborativo, si renderebbe meno probabile un accertamento in caso di dichiarazione infedele.
L’obiettivo del governo è quello di un Fisco amico, che non perseguita i contribuenti, stando all’idea dell’esecutivo guidato da Giorgia Meloni. E per farlo si vogliono allargare i regimi di favore per l’evasione di necessità e ridimensionare le sanzioni per chi non ha pagato per “atti non imputabili” ai contribuenti.
Si parla, poi, anche di concordato preventivo biennale per le piccole imprese e le partite Iva: vale a dire un’intesa con il Fisco che blocca la base imponibile per due anni. Secondo alcuni si tratterebbe di un vero e proprio condono.