Da un lato l’audizione del titolare della discoteca milanese Apophis, dall’altro quelle dei giovani avventori che lo scorso 18 maggio hanno incontrato Leonardo Apache La Russa e la ragazza che lo accusa della presunta violenza sessuale. Entra nel vivo l’inchiesta, condotta dal pubblico ministero Rosaria Stagnaro e coordinata dal procuratore aggiunto Letizia Mannella, nei confronti del figlio minore del presidente del Senato, Ignazio La Russa.
Ma ieri in serata è arrivata la notizia che potrebbe rappresentare una svolta nelle indagini. La procura di Milano ha disposto il sequestro del telefono in uso al ragazzo. I Pm milanesi, da quanto si apprende, non hanno però sequestrato la sim del cellulare in quanto intestata ad una società che fa capo allo studio legale del senatore di Fratelli d’Italia. La consegna dello smartphone è avvenuta alla presenza del difensore, Adriano Bazzoni.
La Russa jr., la procura spera di trovare informazioni sul telefono
La ricerca all’interno del dispositivo verrà fatta dalla polizia giudiziaria con precise parole chiave per cercare di ricostruire le eventuali interazioni a partire dal 19 maggio scorso, quando ci sarebbe stata la presunta violenza. “Affronteremo anche questo tema. È una questione che fino ad oggi non ho preso in considerazione”, si era limitato a dire Bazzoni, in merito all’impossibilità di sequestrare il telefono. “Sono sereno. Della vicenda del telefono se ne occupa l’avvocato Bazzoni. Chiedete a lui”, aveva risposto La Russa. “Mi va dato atto che su questa cosa non ho più detto una parola”.