Per la ministra del Lavoro, Marina Calderone, è “importante riaprire la stagione dei rinnovi contrattuali”. Soprattutto per quei contratti scaduti da molti anni. Il tema dovrà essere affrontato anche dalla prossima legge di Bilancio, ma intanto si inizia a parlare di stipendi più alti per il settore sanitario.
Lo fa il ministro della Salute, Orazio Schillaci, spiegando che è previsto a fine luglio un incontro con il ministro dell’Economia, Giancarlo Giorgetti, proprio sulla questione degli stipendi degli operatori sanitari. In questo caso, in effetti, la discussione non è solo sui rinnovi, ma in generale su un aumento che sembra necessario di fronte alla fuga dei medici e degli infermieri dalla sanità pubblica verso quella privata.
Stipendi più alti, per chi può scattare l’aumento
Schillaci spiega che è in corso una ricognizione per arrivare al tavolo con Giorgetti presentando proposte concrete. Si spera di trovare risorse aggiuntive da destinare all’incremento degli “stipendi degli operatori sanitari”, come spiega il ministro a margine della presentazione del documento programmatico della Cisl per il rilancio della sanità pubblica.
La necessità, per Schillaci, è quello di aumentare gli stipendi per tutti gli operatori sanitari, rendendo inoltre “strutturale l’aumento dell’extra orario per tutti i medici e per tutti i professionisti sanitari”. L’idea del ministro è che chi vuole lavorare di più, “se pagato meglio, lo farà per il Ssn e questo diventa uno strumento formidabile per combattere le liste d’attesa”.
Il rinnovo dei contratti
Per quanto riguarda invece lo sblocco del turnover e dei contratti nel settore sanitario, Schillaci assicura: “Ci siamo impegnati e abbiamo incontrato i sindacati più di una volta. C’è il nostro impegno per sbloccare il contratto, chiudere quello che risale al 2019-21 e poi programmare con il Mef nuove risorse per il contratto 2022-2024”. Resta il principio di fondo: è necessario – spiega Schillaci – “aumentare gli emolumenti per gli operatori sanitari”.