Ieri la ministra del Turismo era a Milano per lanciare le prossime elezioni europee di Fratelli d’Italia. Ma in realtà l’attenzione più che su Bruxelles era tutta proprio sulla stessa meloniana di ferro Daniela Santanchè. “Nessun silenzio, quello che dovevo dire l’ho detto in Senato. Non partecipo al processo mediatico. La notizia è che oggi non ho ancora ricevuto l’avviso di garanzia e come tutti i cittadini mi difendo nei tribunali dove peraltro, come sapete, le cose stanno andando bene”, ha detto la ministra e coordinatrice lombarda di Fdi prima di un convegno sulle europee a Palazzo Pirelli, a Milano.
Insomma, la Santanchè si dice tranquilla perché non c’è un avviso di garanzia e perché quello che doveva dire è stato detto a Palazzo Madama. Il problema, però, è che se le ricostruzioni di ieri di Report fossero vere, allora bisognerebbe arrivare alla conclusione che la Santanché ha mentito proprio nel corso della sua audizione in Senato. Ed è qui che il caso che più di ogni altro sta diventando un vero e proprio grattacapo per Giorgia Meloni, si infittisce e non di poco.
La trasmissione e la testimonianza
Per la prima volta ieri nel corso della trasmissione ha parlato in chiaro la super-testimone attorno a cui ruota l’intera inchiesta che coinvolgerebbe anche la ministra. La manager si chiama Federica Bottiglione ed è l’ex responsabile degli affari societari di Visibilia. Un incarico fondamentale, il suo, perché in qualità di investor relator manager era autorizzata a interfacciarsi direttamente con Consob, essendo la società quotata in borsa.
E cosa ha detto la Bottiglione nel corso della trasmissione? Innanzitutto ha confermato di aver continuato a lavorare in Visibilia, durante l’emergenza Covid, nonostante fosse stata messa (a sua insaputa) in cassa integrazione a zero ore. E poi, soprattutto, c’è la questione emolumenti. In Senato la Santanché ha dichiarato: “Da Ki Group srl negli anni 2019, 2020 e 2021 ho incassato complessivamente 27 mila euro lordi, in tutti e tre gli anni. Per gli anni precedenti, 2014, 2015, 2016, 2017 e 2018 […] ho percepito dalla capogruppo mediamente un valore lordo annuo di circa 100 mila euro in maniera fortemente decrescente negli ultimi 3 anni”.
In totale fanno 527mila euro in 8 esercizi. Secondo l’analisi dei bilanci operata da Report, invece, la somma solo tra il 2014 e il 2018 arriverebbe a toccare quota 1,7 milioni. Per poi arrivare a quota 2,5 milioni, secondo Report, nel 2021. In altre semplici parole – sempre se così fosse – la ministra avrebbe mentito in Parlamento.
Santanchè parte attiva
Ma c’è un’altra questione di cui non si può non tener conto. Sempre in aula a Palazzo Madama, il 5 luglio scorso, Santanchè ha sottolineato: “Non ho mai avuto il controllo o partecipazione di un qualunque rilievo nelle imprese del settore dell’alimentare biologico e della sua distribuzione”. E ancora: “La mia partecipazione in Ki Group non ha mai – ripeto mai – superato il 5 per cento”. Un’affermazione, anche questa, che pare smentita dai bilanci mostrati ieri da Report, dai quali si evince che Santanché avrebbe posseduto il 14,9% di Bioera – controllante di Ki Group – attraverso la D1 Partecipazioni, altra holding in chi la ministra è socia insieme al suo ex fidanzato, il giornalista Alessandro Sallusti (estraneo a tutte le inchieste).
Non solo. A riprova di quanto raccontato, il programma di Qui Report mostra anche sms, screenshot e messaggi vocali risalenti al settembre 2020, che dimostrerebbero il ruolo attivo di Santa. Sigfrido Ranucci nel servizio dell’inviato Giorgio Mottola mostra anche mail e messaggi che dimostrerebbe come la ministra era attiva e “interveniva direttamente nella gestione”.