Bianca Berlinguer attacca Matteo Renzi dopo l’addio alla Rai. La conduttrice si è scagliata contro il leader di Italia Viva che, dopo poco, ha fatto sapere di volerla citarla in giudizio per le sue parole.
Bianca Berlinguer attacca Matteo Renzi: “Mi richiedeva due servizi al giorno contro i 5 Stelle e Bersani”
Bianca Berlinguer ha annunciato nei giorni scorsi di essersi dimessa da ogni incarico in Rai, nonché dalla conduzione del programma Cartabianca, in onda su Rai 3. In una lettera la storica giornalista del servizio pubblico ha ringraziato l’azienda per i suoi 34 anni di lavoro, “svolti sempre in piena autonomia sia in qualità di direttrice che di conduttrice di programmi di approfondimento”.
All’indomani dell’addio alla Rai, la conduttrice si è tolta anche qualche sassolino dalle scarpe, attaccando Matteo Renzi. “Il fatto che io sia una donna di sinistra per qualcuno ha generato un’equazione. Che allora dovevo assecondare le decisioni di quella parte politica. In particolare era stata la pretesa di Matteo Renzi: quando ero direttore del Tg3 richiedeva due servizi al giorni, uno contro i 5 stelle ed un altro contro Bersani. Vedo che oggi il suo giornale attacca me ed altri perché avremmo ceduto al richiamo dei soldi”.
Il leader di Italia Viva la cita in giudizio
Immediata la reazione e la risposata di Matteo Renzi che fa sapere di avere “dato mandato ai propri legali di citare in giudizio civile e penale la dottoressa Bianca Berlinguer per le sue dichiarazioni contenute oggi su Il Fatto Quotidiano”.
Così, invece, su Facebook Michele Anzaldi, ex parlamentare di Italia Viva e già segretario della Commissione di Vigilanza Rai, ha sentenziato: “Ci vuole una bella faccia tosta a rilasciare dichiarazioni come quelle di Bianca Berlinguer oggi al Fatto: se davvero ha subito pressioni durante il Governo Renzi, perché lo denuncia dopo 8 anni? Perché non ha detto nulla in tutto questo tempo?”.
“Per i miei rilievi, sempre documentati, al Tg3 diretto da Berlinguer – prosegue Anzaldi – subii in un primo momento una campagna diffamatoria pesantissima dal Movimento 5 stelle. Addirittura Beppe Grillo mi ritrasse come il gerarca nazista Goebbels. Poi, quando Grillo si accorse che la mia denuncia era fondata e che i danneggiati erano loro, perché il Tg3 di Berlinguer sottraeva lo spazio che spettava all’opposizione ufficiale (M5s) per darlo alla minoranza Pd guidata da Bersani, allora scomparve Goebbels e nessuno mi attaccò più”.