Segnatevelo: la nuova Libia si chiamerà Tunisia. Accadrà ancora, fra qualche anno, che qualcuno finga di non aver saputo che l’Ue stesse appaltando un olocausto, esattamente come avviene a Tripoli.
Arrestati altri 48 profughi: 20 già rispediti nei lager di Tripoli. Anche in Tunisia i disperati sono considerati un rubinetto da aprire per ottenere soldi
La Tunisia “alleata forte” della presidente del Consiglio Meloni sta imparando in fretta la lezione. Ieri Alarm Phone ha raccontato le modalità. La Ong, ha dichiarato che “in Tunisia, dopo una perquisizione in una casa a Sfax, 48 persone (migranti, ndr) sono state arrestate, e 20, tra loro, sono state espulse in Libia.
“Ora si trovano nella regione di confine e chiedono urgentemente aiuto: sono stati minacciati da uomini armati, denaro e cibo sono stati portati via, i loro telefoni cellulari sono stati distrutti”, scrive Alarm Phone su Twitter. Con loro ci sono sei donne, due incinte, e una ragazza (di 16 anni).
“La Croce Rossa tunisina, l’Iom e l’Unhcr sono stati informati, ma ancora nessuno è andato in loro aiuto. Le persone devono essere prelevate ora e ricevere cibo e forniture mediche”, lamenta Alarm Phone. “Queste pratiche di deportazione e violenza perpetrate dalle autorità tunisine sulle comunità migranti sono documentate da tempo!”.
Come spiega il portavoce dell’OIM Flavio Di Giacomo “le persone che stanno fuggendo dalla Tunisia vivevano lì da anni, ora stanno fuggendo” a causa del razzismo contro i migranti africani. “C’è un problema razziale, come in Libia, quindi non è possibile parlare con questi Paesi di partenza”. Come in Libia i migranti per la Tunisia saranno il rubinetto da aprire per ottenere soldi. Persone come armi non convenzionali. Segnatevelo.