Il reddito delle famiglie torna a crescere nel primo trimestre del 2023. Una buona notizia, apparentemente, ma in realtà c’è poco da gioire: è vero che il potere d’acquisto dei consumatori è tornato a salire, ma la propensione al risparmio continua a scendere rispetto allo scorso anno. Le famiglie spendono di più grazie a un rallentamento dell’inflazione, ma ancora non riescono a far fronte a tutte le spese e riescono ad avere meno risparmi di quanto avveniva un anno fa.
Il reddito delle famiglie secondo l’Istat
Secondo i dati Istat sulle famiglie consumatrici è cresciuto del 3,2% il reddito nel primo trimestre, con un aumento dello 0,6% della spesa per i consumi finali. Considerando una sostanziale stabilità dei prezzi il potere d’acquisto è cresciuto del 3,1%.
Il problema, però, è che si partiva da una situazione catastrofica nei mesi precedenti a causa dell’inflazione. Quindi, se è vero che ora va meglio grazie a una riduzione del caro-vita, è altrettanto vita che la situazione è ben diversa rispetto a quella di inizio 2022, prima del boom dell’inflazione.
I risparmi continuano a scendere rispetto al 2022
Per quanto riguarda la propensione al risparmio, è stata pari al 7,6%, in aumento del 2,3% rispetto al trimestre precedente. Ma, come sottolinea l’istituto di statistica, continua il calo del risparmio in termini tendenziali. Ovvero si risparmia meno di quanto succedeva nello stesso trimestre dell’anno precedente.
Il potere d’acquisto, spiega l’Istat, è in aumento “grazie al sensibile rallentamento della dinamica dei prezzi”. Mentre per il risparmio si segna un aumento trimestrale dopo diversi mesi di diminuzione. Si risparmia un pochino di più che negli ultimi mesi, quindi, ma molto meno di un anno fa.