Se è vera anche solo la metà di quello che la Meloni ha detto mercoledì alla Camera, l’Italia va fortissimo: una bomba!
Emidio Mei
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Gentile lettore, capisco l’ironia, ma definire una bomba qualcosa che riguarda la Meloni è un po’ esagerato. Diciamo una bombetta, come quelle che quando ero bambino sparavamo a Capodanno, fatte con carta da pacchi chiusa dallo spago e dentro polvere pirica. Facevano bum e finiva lì. Il punto è che quando Bombetta parla bisogna credere al contrario esatto di ciò che dice, avendo lei fatto finora l’opposto di quanto predicato per anni. Le affermazioni alla Camera, pronunciate sempre con quel fastidioso accento incolto così diverso dal romanesco verace, sono una summa di balle spaziali, dal Mes all’economia, dalla Via della Seta al tema del lavoro. Ma qui vorrei soffermarmi sulla guerra in Ucraina, per cui ha detto: “L’Italia lavora per una pace giusta e duratura”. Ma davvero? E come mai non c’è mezza proposta di pace né dall’Italia né dal resto della Nato? E come mai Roma non appoggia l’iniziativa del Papa che ha mandato un messo a Kiev e Mosca? E come mai Mr. Bombetta segue pari pari le istruzioni degli Usa e del loro pappagallo europeo Ursula von der Leyen, secondo cui “la Russia deve perdere la guerra o sarà la fine dell’Europa”? Ora, che la Russia possa perdere la guerra è un’ipotesi più remota dell’esistenza di Babbo Natale. Per dire, avanti ieri il New York Times titolava: “La controffensiva appena cominciata è già azzoppata”, mentre i nostri giornaloni parlavano di mirabolanti avanzate ucraine. Di menzogna in menzogna, siamo arrivati sul ciglio del dirupo.
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