Il generale russo Sergei Surovikin, secondo quanto è stato riferito ieri sera da Moscow Times, citando due fonti vicine al ministero della Difesa russo, è stato arrestato. “La situazione con lui non era ok. Per le autorità. Non posso dire altro”, ha detto una delle fonti. “A quanto pare, (Surovikin) ha scelto la parte di Prigozhin durante la rivolta, e l’hanno preso per le palle”, ha detto la seconda fonte citata dal giornale di Mosca in lingua inglese, che sottolinea che del generale non si avevano più notizie da sabato, giorno della rivolta della Wagner. Secondo il New York Times, Surovikin era al corrente dei “piani di ribellione” della milizia.
Il generale russo Sergei Surovikin è scomparso da sabato scorso. Per i media russi era legato al capo del gruppo Wagner Prigozhin
Surovikin è a capo delle forze aerospaziali russe ed è l’ex comandante supremo di Mosca in Ucraina. Secondo quanto riferisce il Guardian è sospettato di essere a conoscenza dei piani del capo del gruppo Wagner, Yevgeny Prigozhin. I rapporti ben pubblicizzati tra Surovikin e Prigozhin, riferisce lo stesso quotidiano inglese, hanno alimentato voci secondo cui il generale potrebbe essere epurato o messo sotto inchiesta per aver sostenuto il tentativo di ammutinamento della società di mercenari russi.
Secondo alcune fonti, non confermate ufficialmente, il generale potrebbe essere stato arrestato. Quando Prigozhin ha lanciato la sua rivolta, Surovikin ha rilasciato una dichiarazione inequivocabile contro di essa e a sostegno del governo russo venerdì sera, sottolinea comunque il quotidiano britannico.
“Abbiamo combattuto insieme a te, abbiamo corso dei rischi, abbiamo vinto insieme”, aveva detto Surovikin. “Siamo dello stesso sangue, siamo guerrieri. Ti esorto a fermarti. Il nemico sta solo aspettando che la situazione politica interna si aggravi nel nostro Paese”.
Surovikin era a conoscenza dell’ammutinamento armato di Prigozhin
Tuttavia, il New York Times, citando fonti dell’intelligence occidentale, aveva riferito ieri che Surovikin era a conoscenza dell’ammutinamento armato di Prigozhin, in cui i suoi mercenari Wagner hanno catturato la città di Rostov e si sono diretti verso Mosca prima di concludere un accordo con la controparte, mediato dal presidente bielorusso Aleksandr Lukashenko, e mettere fine alla loro marcia.