La coperta è corta, anzi cortissima. E sulle pensioni il governo arranca con affermazioni di principio e con la promessa di aprire tavoli su tavoli senza nulla sopra. Almeno al momento. L’incontro che si è tenuto ieri sulla previdenza tra governo e parti sociali non ha partorito nulla. Nessuna risposta sul superamento della legge Fornero, dopo che in campagna elettorale, soprattutto la Lega, ha promesso Quota 41 di contributi con cui poter andare in pensione.
Calderone vede le parti sociali ma sulle pensioni è la solita fuffa. Di superamento della Fornero ormai non si parla più
Nessuna risposta sull’istituzione della pensione di garanzia per i giovani e nulla sulla proroga di Opzione donna dopo aver in Manovra inasprito i requisiti per accedervi. Fatta eccezione per la solita Cisl, secondo cui “è stato un incontro interlocutorio, anche se positivo perché ci ha consentito di riannodare i fili del confronto”, da Cgil e Uil è gelo.
“Risultati concreti oggi non ci sono, su nessun tema”, ha dichiarato il segretario generale della Uil, Pierpaolo Bombardieri, spiegando che il governo manderà un calendario di appuntamenti. “Saremo presenti a tutti gli incontri in attesa di avere dati e risposte e di sapere le risorse che saranno impegnate. Finora ci sono solo affermazioni di principio. Chiacchiere e distintivo non ci servono”, ha affondato il colpo il leader della Uil.
“Non hanno risposto se metteranno mano alla Fornero, non hanno detto se Quota 103 sarà riconfermata, non ci hanno detto se ci sarà la pensione per i giovani e cosa ancora più grave non hanno dato una risposta a queste donne”, ha incalzato il leader Uil riferendosi al gruppo in presidio davanti al ministero del Lavoro per Opzione donna.
La Uil accusa l’esecutivo di perdere tempo. E la Cgil avvisa che così si avvicina lo sciopero generale
“Abbiamo ricordato tutte le cose dette in campagna elettorale, la risposta è che aspettano di farlo in tutta la legislatura”. Dunque tempo al tempo. “Un incontro totalmente inutile. Hanno ridetto le cose di gennaio e sulle risorse per fare una trattativa vera non ci hanno risposto”, ha spiegato il segretario generale della Cgil, Maurizio Landini.
“Un incontro negativo. Il governo non ha la volontà vera di aprire la trattativa e il ministro non ha alcun mandato. Così non si va da nessuna parte, di fatto significa non voler fare alcuna modifica alla legge Fornero”, ha continuato. Anche la Cgil, ha assicurato il suo leader, parteciperà ad ogni incontro convocato dal governo “ma se l’esito, per il governo, è qualche modifica all’Ape sociale e un allargamento dei contratti espansione, non è quello che serve”.
Su Opzione donna “non abbiamo avuto alcuna risposta, non ne hanno neanche parlato. E Quota 103 a chi sta servendo? La cosa vera è l’uscita con 41 anni di contributi, ma non ci hanno risposto se non che è obiettivo di legislatura. Possibilità di uscita a 62 anni? Obiettivo di legislatura. Pensioni di garanzia? Obiettivo di legislatura. Noi abbiamo il problema di cosa succede a settembre”, ha concluso il leader della Cgil, tornando in generale a non escludere alcuno strumento, neanche lo sciopero, in assenza di risposte dal governo.
Sul tavolo c’è anche il tema degli esodi incentivati
Tra i temi c’è anche quello di uno strumento unico per gli esodi incentivati, le uscite dei lavoratori dalle aziende in anticipo rispetto al raggiungimento dei requisiti per la pensione. Lo strumento potrebbe essere costruito sul modello del contratto di espansione (che prevede anche assunzioni in rapporto alle uscite, puntando dunque sul ricambio generazionale), la cui durata sarà da stabilire, anche in questo caso, in base alle coperture disponibili. Quattro i primi capitoli su cui si apriranno i confronti specifici che dovrebbero partire a luglio: flessibilità in uscita, focus sui giovani, separazione tra previdenza e assistenza, previdenza complementare.