Ora è ufficiale: a luglio arriveranno gli aumenti delle pensioni minime previsti dalla legge di Bilancio. E gli assegni saranno molto più alti grazie all’arrivo contestuale degli arretrati. A confermarlo è l’Inps con la circolare Inps n. 35 del 3 aprile 2023 e poi con il messaggio n. 2329 del 22 giugno 2023. Con la mensilità di luglio, quindi, l’istituto di previdenza pagherà ai pensionati anche gli aumenti introdotti dall’ultima manovra con la rivalutazione degli assegni per l’inflazione.
Pensioni minime, gli aumenti
Gli aumenti vengono riconosciuti ai titolari di pensioni di importo pari o inferiore al trattamento minimo. Un incremento più alto di quello previsto per l’adeguamento all’inflazione, proprio con l’obiettivo di contrastare gli effetti del caro vita soprattutto per chi è più in difficoltà dal punto di vista economico. Parliamo di assegni più alti dell’1,5%, una percentuale che sale al 6,4% per i pensionati con almeno 75 anni. Inoltre dal 2024 ci sarà un ulteriore incremento del 2,7% per tutti i pensionati al minimo, senza distinzione d’età.
Arrivano anche gli arretrati per le pensioni minime a luglio
Il pagamento di luglio contiene un’altra sorpresa per i pensionati che prendono il trattamento minimo: arriveranno anche gli arretrati spettanti dal primo gennaio o dal momento di decorrenza della pensione, se successiva a questa data. L’importo sarà evidenziato sul cedolino con un’apposita voce, sottolinea l’Inps.
Quanto aumentano gli assegni tra minime e arretrati
Ma a quanto corrisponde l’aumento nel cedolino di luglio? Per chi percepisce il trattamento minimo e ha meno di 75 anni, l’aumento sarà dell’1,5% per tutte le mensilità da gennaio a dicembre, compresa la tredicesima. Parliamo di una cifra di 572 euro mensili. Per gli over 75, invece, l’aumento è del 6,4% per una cifra totale di 600 euro al mese: un incremento di circa 36 euro. A queste cifre vanno aggiunti circa 200 euro per gli arretrati da gennaio a giugno 2023.